E Casini si lancia: "Faremo la lista per l’Italia"

Il leader Udc a caccia di un candidato premier sogna il Prof: "Dopo Monti c’è Monti"

E Casini si lancia: "Faremo la lista per l’Italia"

Roma - Per un leader che se ne va, anzi, il leader, come lo definisce ora chi lo aveva tanto odiato, non c’è indifferenza.Mai come adesso i detrattori rispettano il gesto di S­il­vio Berlusconi di non candidarsi a premier per il 2013. Comunque sia, il Cavaliere è definito una per­sona «intelligente».Anche da poli­tici­che formalmente se n’erano di­stanziati. Lo dice per esempio Pier Ferdinando Casini, dalla ve­trina del Tg 1 : «Berlusconi è un uo­mo intelligente». Ha capito che «non poteva candidarsi a Palazzo Chigi». Sembra quasi che aspet­tasse proprio questo momento, il leader dell’Udc. Dal primo tg na­zionale arriva infatti il suo annun­cio: «Noi faremo una lista per l’Ita­lia: alle elezioni ci saranno la lista del Pd, quella del Pdl e la Lista per l’Italia e poi Grillo».Nella Lista per l’Italia si presenteranno«persone che stanno in questo Governo» e rappresentanti della «società civi­le ». Il candidato però ancora non esiste, e Casini ancora una volta ri­corre a Monti: «Ha salvato il Pae­se. Per me dopo Monti c’è Monti, non c’è Alfano o Vendola. Do­vremmo chiedere a lui di conti­nuare il lavoro». Ma Casini sem­bra sognare anche un avvicina­mento al Pdl: «Se la linea del Pdl è quella della Santanchè non la con­divido di certo. Alfano è diverso, è una persona che io stimo».

Il passo indietro di Berlusconi potrebbe cambiare le carte anche sul tavolo della Lega Nord: «È un atto di generosità - scrive su Face­book il segretario Roberto Maroni - che apprezzo e che apre nuove prospettive per il futuro».

Enrico Mentana, l’ex direttore del Tg5 e ora del Tg di La7 che ne­gli ultimi anni si era allontanato dall’ex premier in modo totale, commenta a caldo: «Piaccia o no, dal punto di vista politico ha com­piuto un’impresa straordinaria, ha segnato, nel bene e nel male, con la sua figura la politica e la sce­na italiana di un ventennio. Oggi sono più i detrattori, ma a giudica­re alla fine, fra qualche anno, sarà solo la storia». C’è molta ammira­zione nelle parole del direttore del Foglio , Giuliano Ferrara: «Ber­lusconi ha com­piuto una scelta nobile e il suo ge­sto dimostra che non voleva gioca­re con il marke­ting politico per avere la proroga del sogno del ’94, non ha voglia di giocare. È una scel­ta intelligente, di grande saggezza». «Se mantiene la parola, è una mos­sa molto intelligente », valuta Mau­rizio Costanzo. Con gli schiera­menti incerti, «può essere che con­senta al suo partito di fare allean­ze che magari con la sua presenza non sarebbero possibili».Nelle pa­role del rottamatore del Pd Mat­teo Renzi si legge quasi una sotter­ranea approvazione: «Rottama­zione e primarie anche a destra ­scrive su Twitter - Adesso anche i più duri capiranno che convince­re gli altri non è reato, ma l’unico modo per vincere».

Bersani ne approfitta per stuzzi­care Grillo: «È giusto che anche gli elettori del centrodestra scelgano il candidato premier. Ora aspettia­mo le primarie di Grillo ».

Candida­to a diventare il bersaglio unico dei democratici, orfani di Berlu­sconi.

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