Roma - Con i vertici aziendali da rinnovare, secondo i voleri di Mario Monti, ecco che il viaggio in Asia del premier (e azionista al 99,56%, come ministro del Tesoro, della Rai) diventa una gara tra i direttori dei tg, desiderosi di riconferma, per accaparrarsi il posto più vicino al supremo premier. La spunta il Tg1, che vola sul volo di Stato insieme al professore, insieme all’inviato del Gr, cioè le testate radiofoniche Rai, con grande rabbia dei direttori di Tg2 e Tg3. «Rai in bambola!» titola Dagospia, che spara il suo «dagoreport» (cioè l’esclusiva) sull’ultima follia Rai: mandare nel lontano Oriente, dove peraltro c’è un corrispondente fisso Rai (Paolo Longo, a Pechino) la bellezza di cinque giornalisti tra Tg1, Tg2, Tg3 e radio, con annesse troupe. In tutto, precisa la Rai, «undici dipendenti tra tecnici e giornalisti». «È l’autonomia delle testate», si dice in Rai, che poi vuol dire: ma te lo vedi il direttore del Tg1 chiedere un pezzo all’inviato del Tg3, o viceversa? No. Dunque gli inviati e gli operatori da mandare in Cina moltiplicano.
Inizialmente dovevano partire per la Rai solo un giornalista per coprire interviste e immagini dei tg e uno per la radio. Si era scelto il Tg1, come testata maggiore, ma non avevano fatto i conti con Tg2 e Tg3 che hanno fatto fuoco e fiamme per mandare i loro. E così è stato, con relative cifre maggiorate. Ma la Rai assicura che «al seguito del capo del governo in Giappone e Cina ci sarà un solo giornalista in pool per tutte le testate televisive, e uno per la copertura radiofonica», con sei inviati in tutto. Domanda: ma di quale testata sarà il giornalista scelto per mandare i pezzi da Tokyo e Pechino a tutti i tg? Del Tg1? Lo accetteranno gli altri?
Ma torniamo alle cifre spese dalla Rai. Dagospia ne fornisce un po’.
Duemilacinquecento euro è il costo del «passaggio» sul volo di Stato per i tre inviati di Tg1 e Gr (due giornalisti e un cineoperatore), poichè una direttiva di Monti ha fissato un minimo di 500 euro e un massimo di 2.500 per i viaggi dei giornalisti sui «voli blu». Moltiplicato tre siamo a 7.500 euro, a cui aggiungere indennità di trasferta, hotel, ristoranti e rimborsi vari. E gli inviati di Tg2 e Tg3? L’aereo lo paga la Rai, più tutto il resto. E gli aerei da prenotare sono parecchi, perché Monti si muoverà tra Seoul, Tokyo, Pechino. Il report di Dagospia fa un conto di 35mila euro per i voli, che con le altre spese arriva ad un totale di circa 100mila euro. Interpellata, la Rai assicura invece che «i costi sostenuti per le trasferte sono nettamente inferiori, anche perché il personale viaggia utilizzando una tariffa in economy o premium». E quindi, quanto? La Rai non lo dice...
Si pensi a quel che fanno i competitor della Rai. Mediaset acquista, per qualche migliaio di euro, le immagini dalle agenzie giornalistiche internazionali tipo Reuters. Così anche Skytg24, con risparmi notevoli. Ma la Rai è la Rai, e moltiplica gli inviati, soprattutto se c’è da compiacere il premier che deve rifare gli assetti della tv pubblica.
Vada pure per i giornalisti duplicati per ogni testata, ma le «coperture», cioè le immagini, non potrebbero girate dalla stessa troupe? È quello che prevede un piano di ristrutturazione dell’area informazione Rai, messo in piedi dalla direzione generale ma mai approvato.
L’idea è di creare, come ha fatto Mediaset, un’agenzia giornalistica interna che farebbe da canale all news (al posto di Rainews24) e servirebbe immagini e servizi ai tg, comprese le edizioni locali (la TgR sarebbe assorbita nell’agenzia). Nel caso del viaggio asiatico del premier, ci sarebbe stata una sola troupe inviata, non quattro (tre tg e la Gr). Per ora, solo un progetto. E quindi via, tutti imbarcati, paga viale Mazzini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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