Lo strano silenzio della Schlein sulla gaffe di Murgia & co

Mentre tutti commentanano il grave errore fatto da Michela Murgia contro i militari, il Pd pensa a spartire le poltrone tra le correnti

Lo strano silenzio della Schlein sulla gaffe di Murgia & co
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C’è una cosa da notare, a margine del clamoroso errore fatto da Michele Murgia sul saluto alla parata militare, che lei ha pretestuosamente equiparato a un saluto fascista. Ed è il totale silenzio del Partito Democratico. Tra le fila di quel partito infatti, l’unico ad aver sottolineato il grave errore della scrittrice di sinistra, è stato l’ex ministro della difesa Lorenzo Guerini. “Imperversa la polemica riguardante un fake riferito alla parata militare scambiato per saluto romano. Non è così e non mi aggiungo a sottolineare l'ovvio. Voglio però dire grazie al Goi e a tutte le Forze armate per lo straordinario lavoro svolto ogni giorno” , ha scritto Guerini, attuale presidente Copasir.

Ma invece hanno taciuto tutti gli altri. Compreso sopratto il segretario Elly Schlein, che come sempre su argomenti fondamentali non sa prendere posizione. Eppure sarebbe interessante sapere se il segretario pd difende Michela Murgia, amica della sua compagna, o i militari italiani. Come è stato interessante sapere che tra i manifestanti che hanno impedito a Roccella di presentare il suo libro, e il ministro, Schelin ha sostenuto i manifestanti. Venendo poi redarguita dal senatore Pd Luigi Zanda, che ha sottolineato come non è sinistra impedire a qualcuno di parlare, e dallo stesso Presidente Mattarella, che ha detto chiaramente che non si può impedire a nessuno di presentare un libro.

La vicenda del saluto militare invece è stata subito chiarita da più parti, e tutti hanno chiaramente convenuto che non è un saluto fascista. Ma Michela Murgia anziché chiedere scusa, ha rincarato la dose, difesa solo da Saviano e Bottura schierati con la sua tesi errata. Cosa che da oggi in poi valuteremo ogni qual volta vogliono far passare per oro colato una loro idea. E insime a loro anche Nino Cartabellotta, l’esperto di sanità che ci dava tutti i dati per chiuderci durante il covid.

“C’è chi applaude, Chi applaude e ride compiaciuto, Chi osserva attonito” ha scritto Cartabellotta postando una foto di Mattarella, Meloni e La Russa alla parata. Gli ha risposto il ministro della difesa Crosetto “Ha perso un’ennesima occasione per tacere. Ci provi se non ha la minima idea di ciò di cui si parla. Si guardi il firmato e nell’immagine successiva Lo vedrà portarsi la mano sul cuore. Come ogni volta che passava davanti a Lui il tricolore di un corpo o arma o specialità.”

E mentre tutti da tre giorni parlano di questo scivolone della scrittrice di sinistra, Il Pd pensa alle poltrone: in attesa che vadano al loro posto le tessere del gruppo alla Camera, il Partito Democratico ha convocato i propri senatori. La riunione convocata domani alle 18,00, già slittata di qualche ora rispetto a quanto previsto, dovrebbe portare al completamento dell'ufficio di presidenza del gruppo di Palazzo Madama con l'elezione dei vice capigruppo che affiancheranno il presidente Francesco Boccia: Alfredo Bazoli e Beatrice Lorenzin, in quota Bonaccini; Franco Mirabelli, della maggioranza Schlein; Antonio Nicita per i neo ulivisti. Questo lo schema che, salvo soprese dell'ultimo momento, dovrebbe uscire dalla riunione. L'auspicio dei dem è che, con il completamento dell'organigramma del Senato, vadano al loro posto anche le tessere della Camera, dove persiste il nodo Piero De Luca.

Dopo l'elezione, quasi due mesi fa, di Chiara Braga alla guida dei deputati Pd, rimangono da scegliere i vice presidenti e le altre cariche di vertice del gruppo alla Camera: vice capigruppo, tesorieri e delegati d'Aula. L'idea iniziale che circolava al Nazareno era quella di confermare gli assetti, così da non riaprire la competizione fra le varie anime del Pd.

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