Esodati, pasticcio sui dati Inps: "Sono quasi 400mila" Ma poi dà ragione al governo

Il decreto "salva" 65mila persone, ma il rapporto presentato al ministro peggiora le stime. L'Inps fa retrofront: "Allo stato dell'arte sono 65mila". E la Fornero convoca i vertici

Esodati, pasticcio sui dati Inps: "Sono quasi 400mila" Ma poi dà ragione al governo

Non basta l'articolo 18 a far traballare la riforma del lavoro. A dare grattacapi al governo c'è pure il nodo degli esodati. Si tratta di quelli che hanno stipulato un accordo di prepensionamento con l'azienda prima che il sistema previdenziale venisse cambiato e che ora si trovano senza un lavoro e senza i requisiti per ritirarsi dal lavoro.

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha assicurato che il decreto presentato al governo avrebbe garantito una soluzione per 65mila persone. Un numero troppo basso, viste che le stime dell'Inps parlavano di 130mila esodati e la Cgil ne contava 300mila. Ma un numero che diventa drammaticamente insufficiente a guarare la relazione Inps presentata oggi al ministero: le persone che rischiano di non poter usufruire del cosiddetto "scalino", infatti, sono ben 390.200.

A far aumentare le cifre rispetto a quelle prese in considerazione dal governo ci sono 133mila che hanno scelto di continuare a versare i propri contributi e con un ultimo versamento contributivo antecedente il 6 dicembre 2011 e i cosiddetti "cessati", ovvero i 180mila che sono usciti dal lavoro per dimissioni, licenziamento o altre cause tra il 2009 e il 2011 che hanno più di 53 anni e che non si sono rioccupati. 45mila persone, poi, sarebbero in mobilità, quasi 30mila beneficiano dei fondi di solidarietà o di congedo straordinario per l’assistenza ai figli gravemente disabili.

L'Inps comunque precisa che non "non ha fornito stime diverse e ulteriori rispetto al tema dei salvaguardati". L’Istituto conferma dunque che i salvaguardati sono 65mila per i prossimi 24 mesi allo stato dell’arte.

Del resto la Fornero ha sempre detto che il decreto non avrebbe potuto coprire tutti quelli che potevano andare in pensione con le vecchie regole, ma che con la riforma previdenziale dovranno attendere per avere l'assegno.

In serata il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha convocato d'urgenza il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua e il direttore generale Mauro Nori.

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