Il caso David Ermini scuote una politica locale ligure gà reduce dai casi giudiziari che hanno coinvolto la giunta: se ieri era arrivata la notizia della sua nomina come presidente della holding del gruppo Spinelli, oggi - da quanto si apprende - il candidato in pectore del centrosinistra alle elezioni regionali, Andrea Orlando, ha telefonato all'ex vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura per chiedergli di fare un passo indietro. L'ex ministro della Giustizia, in ragione di una precedente conoscenza, lo ha chiamato per sollecitare una valutazione accurata sull'opportunità di una rinuncia all'incarico, ritenendo che questa scelta potesse esporre la coalizione rossa ad equivoci e strumentalizzazioni, visto che Ermini andrebbe a lavorare per l'imprenditore coinvolto nell'inchiesta che, in Liguria, è costata le dimissioni all'ormai ex governatore Giovanni Toti, ora ai domiciliari.
L'ex parlamentare fiorentino del Partito Democratico ha ribadito a Orlando che si tratta di un incarico esclusivamente di natura professionale, senza alcuna implicazione politica, e ha garantito che si chiarirà con azioni concrete nelle prossime ore la vera natura della propria funzione, che non vuole incidere nella vicenda processuale. Ermini, oltreché numero due del Csm, in passato è stato pure commissario ligure del Pd ed è tutt'ora all'interno della direzione dem. La sua nomina a presidente del gruppo Spinelli, coinvolto nella maxi-inchiesta per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, con il patron Aldo ancora ai domiciliari, ha provocato profondi imbarazzi e tensioni nel movimento dem, con i segretari locali Simone D'Angelo e Davide Natale che in una nota hanno preso le distanze, definendo la scelta di Ermini "del tutto personale e inopportuna".
Nelle scorse ore il centrodestra ha fortemente polemizzato su questo caso. Angelo Vaccarezza, consigliere regionale di Forza Italia ha srotolato un cartello nell'Aula del Consiglio ligure a inizio seduta con scritto "Ermini uno di voi". Il foglio ha successivamente scatenato una serie di reazioni da parte dei consiglieri d'opposizione e i commessi d'aula sono dovuti intervenire per rimuoverlo.
Sonia Viale (Lega) ha poi chiesto la parola per denunciare che "le dimissioni di Toti sono un pugno nello stomaco alla sovranità popolare, che è stata messa in un angolo, mentre l'ex vicepresidente del Csm e membro in carica della direzione nazionale del Pd va a lavorare per la holding del Gruppo Spinelli, una pagina nera nella storia della Repubblica italiana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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