Guai in vista per il gruppo Marzotto. La Guardia di finanza di Milano ha sequestato beni per oltre 65 milioni di euro tra conti correnti, immobili, terreni e partecipazioni azionarie. Messi i sigilli anche a una villa a Cortina e ad alcune abitazioni a Roma.
L'inchiesta della procura riguarda tredici persone dell'azienda tessile indagate per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. I pm hanno scoperto in Italia la sede reale dell’amministrazione di una holding finanziaria che "sarebbe stata formalmente e consapevolmente costituita in Lussemburgo" e che avrebbe consentito alla casa di moda di dribblare il fisco. Nel mirino sono finiti anche Matteo, Vittorio, Diamante, Maria Rosaria Cristiana e Margherita della famiglia Marzotto, e Andrea Isabella e Rosanna della famiglia Donà Delle Rose. Le indagini riguardano in particolare la vendita del marchio Valentino Fashion Group da parte dei Marzotto e Donà Delle Rose avvenuta nel 2008 al fondo Permira, che avrebbe permesso una plusvalenza di 200 milioni di euro, trasferiti prontamente alle Isole Cayman, e un'evasione di pagare le tasse per circa 65 milioni di euro.
Per i legali dei Marzotto, però, si tratta solo di un "abbaglio della procura". "Si rileva come tale decisione sia del tutto infondata", spiegano gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, "Vi sono già agli atti numerose consulenze e precisa documentazione attestanti l’avvenuta regolarità delle operazioni compiute, assolutamente appalesate al mercato e alle autorità di controllo.
Inoltre, come risulta dalla documentazione bancaria, le plusvalenze derivanti dall’operazione sono state puntualmente dichiarate, assoggettate a tassazione e rimaste pacificamente nell’ambito dell’Unione Europea e, in particolare per la massima parte proprio in Italia. L’ipotesi quindi che fondi siano stati inviati alle Isole Cayman è frutto di un evidente abbaglio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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