Sinistra orfana di Bergoglio, il 25 Aprile va demitizzato e Onlyfans: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: i fedeli rendono omaggio alla salma di Francesco, il confronto con Ratzinger e Elena Maraga

Sinistra orfana di Bergoglio, il 25 Aprile va demitizzato e Onlyfans: quindi, oggi...

- Tale è l'elogio per Bergoglio da parte di laici ed esponenti intellettuali di sinistra, i quali ovviamente dimenticano le sue parole su aborto, gender e utero in affitto, che sembra quasi sia morto un leader mondiale socialdemocratico e non il Pontefice di Santa Romana Chiesa.

- Oggi il medico personale di Bergoglio, quello che ha avuto in cura al Gemelli, ha raccontato che "a gennaio Papa Francesco mi ha detto che dovevamo occuparci degli embrioni abbandonati. È stato netto: 'Sono vita, non possiamo consentire che siano utilizzati per la sperimentazione oppure che vadano persi. Sarebbe omicidio'". Secondo voi, qualcuno ha dato peso a queste parole? No. Perché? Perché farebbero crollare il mito di un Pontefice "di sinistra", come ha provato a raccontarlo Elly Schlein.

- Sulla maestra di Onlyfans licenziata dall’asilo, ribadisco quello che ho sostenuto tempo fa: il problema non è che si spogliasse online, se lo faceva davvero, non ho abbonamento al sito, ma che insegnasse in un asilo cattolico. Ripeto: cattolico. Sei libera di fare ciò che vuoi, ma anche di assumerti le tue responsabilità. Il bigottismo di cui parla Ilaria Salis non c’entra un fico secco. Il privato, se esposto su una piattaforma a pagamento, assume automaticamente una valenza pubblica: chi ha fatto l’educatore scout sa bene che può assumere un certo ruolo solo se la sua vita rispecchia i valori che intende insegnare, motivo per cui sarebbe richiesto ad un Capo di rinunciare al suo ruolo qualora decidesse di convivere invece di sposarsi. Nel momento in cui la notizia diventa pubblica, quale che sia il motivo, gelosia di una mamma o un papà birichino, far finta di nulla sulla maestra di OnlyFans nell’asilo cattolico sarebbe stato come chiedere ad un islamico di assumere un cuoco che si rifiuta di cucinare carne halal.

- A dirla tutta, fossi stato in Elena Maraga, mi sarei dimesso io appena aperto il profilo OnlyFans per non mettere in difficoltà l’istituto.

- Che poi è stupendo. Chiediamo ad una scuola cattolica, che ha dunque un indirizzo educativo chiaro, di conservare il posto ad una signorina che lavora su OnlyFans, benché questo con ogni evidenza “contrasta con l'ispirazione cattolica che orienta l'indirizzamento educativo della scuola”, ma cacciamo seduta stante di un dirigente della giustizia minorile che in un post social ha definito Bergoglio “l’antipapa”.

- E sapete qual è il dramma? Che a chiedere la testa di tal Antonio Pappalardo è stata la stessa sinistra che invece difende la libertà di parola di Elena Maraga. Ma siete normali?

- Non condivido la posizione di Bibi Netanyahu, pur comprenendola. Quando muore un leader religioso e un capo di Stato straniero, quali che fossero le sue posizioni, non si possono attendere tre giorni per esprimere condoglianze. Sarebbe stato meglio limitarsi a due righe di corcostanza, senza elogi e fine.

- Non voglio fare conteggi. Però oggi i giornali sono un infinito sviolinamento sulla massa di persone che stanno andando a dare l’ultimo saluto a Francesco, tutto perché lui era il Papa degli ultimi, quello umile, quello che ha rinunciato alle scarpette di Prada e al Palazzo Apostolico. Eppure i dati ufficiali dicono che nel primo giorno di esposizione della salma di Benedetto XVI arrivarono 65mila fedeli a rendergli omaggio. Papa Francesco è arrivato “solo” a 45mila, peraltro in molte più ore di apertura. E siamo anche nel pieno del Giubileo.

- Scrive Fabrizio Roncone sul Corsera: “Qui tutti dicono: o stavi con lui, o contro di lui. E noi stavamo con lui. Li ascolti e capisci quanto piacesse il Francesco che andava a Lesbo e Lampedusa ad accogliere e accarezzare i migranti, che riconobbe all’Ucraina il diritto a difendersi, che trovava la forza di telefonare al parroco di Gaza anche nei difficili giorni dell’ultimo ricovero, che guardava storto Trump e Putin”. Si è dimenticato di aggiungere: la condanna all’aborto, i medici “sicari” che uccidono i feti, il disprezzo per il gender, la “frociaggine”, il Magistero mai modificato, gli “schiaffi” alla fedele in piazza, l’orrore della maternità surrogata, eccetera eccetera eccetera. In morte come in vita, i giornali e i giornalisti, il più delle volte laici o non credenti, sottolineano solo quello che del Papa fa comodo. Dimenticando il resto.

- Bisogna invece leggere l’intervista al cardinal Müller per capire quale debba essere il ruolo della Chiesa: “Tutti devono ricordarsi che siamo corpo mistico di Cristo e non una organizzazione internazionale umanitaria e sociale. Questo piace a tanta gente secolarizzata, l’élite, gli oligarchi, che vorrebbero il Papa come un simbolo della loro religione, ma il Papa non è un simbolo della religione secolarizzata”. Amen.

- Ovviamente Vladimir Putin non verrà in Italia ai funerali di Papa Francesco. Ma se avesse preso l’aereo, bene avrebbe fatto il governo a non dare seguito al mandato di arresto della CPI. Mi dispiace, ma il rapporto tra Stati e l’equilibrio del mondo conta più delle polemiche spicciole.

- E ti pareva strano: sono già tutti lì ad accusare l’estrema destra cattolica Usa di diffondere fake news sul Conclave. Ma fatemi il piacere.

- Pigi Battista perfetto: “La sinistra fa fuori tutti i suoi leader e poi cerca il papa straniero. Zapatero, Lula, Obama, ora Bergoglio. Muore un Papa e se ne fa un altro. Ci sarà un nuovo Papa con cui si discuterà. E la sinistra dovrà cercarsi un nuovo leader”.

- Ha ragione sempre Battista: il 25 aprile ha assunto questo ruolo quasi esoterico perché la sinistra, in assenza di leader e di un’idea forte, vi si aggrappa per cercare un barlume di unità di fronte al “nemico” che non riesce a battere alle urne. Prima Berlusconi, poi Salvini, infine Meloni passando da Craxi e Cossiga. Chiunque non sia “dei loro” mobilita l’antifascismo. Ma è roba vecchia ormai. E andrebbe demitizzata, consegnandola alla Storia.

- A fine giornata mi affido alle cronache. Oggi il Vaticano ha fatto sapere che 90mila persone, probabilmente 100mila, hanno reso omaggio alla salma di Papa Francesco. Un lungo cordone che ieri ha costretto la Santa Sede a tenere aperto San Pietro per tutta la notte. Ci sta: era un papa che godeva di buona stampa, decantato e amato soprattutto sui media.

Eppure… eppure i dati dicono che a gennaio del 2023, quando morì Joseph Ratzinger, uno che i giornali hanno sempre guardato con sospetto (lo chiamarono “Pastore tedesco”) e a cui fu anche impedito di parlare alla Sapienza, a rendergli omaggi si riversarono 135mila persone in due giorni. Vorrà dire qualcosa?

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