
- Sono andato a rivedere il video della traslazione della salma di Benedetto XVI il 2 gennaio del 2023, un giorno dopo la sua morte. È avvenuta alle 7 del mattino, ancora buio, ovviamente con piazza San Pietro vuota e la Basilica ugualmente deserta. Quasi di nascosto, viene da pensare, visto che la traslazione di Papa Francesco è avvenuta invece di buon mattino permettendo a tanti di andare a rendergli omaggio anche durante la cerimonia. Si dice che fosse desiderio di Ratzinger. O forse un modo per evitare di mettere in difficoltà il Papa regnante e appena defunto?
- La differenza tra il papato di Bergoglio e quello di Ratzinger sta tutto in questa risposta ad una intervista a Benedetto XVI. Gli chiesero: la Chiesa deve diventare più attiva, più critica, forse anche più politica? Rispose: «Più attiva e più critica certamente. Negli ultimi anni la Chiesa è stata troppo occupata con sé stessa. Negli ultimi decenni la Chiesa in Germania in ambito politico ha fatto sentire con forza la sua voce — e a ragione — a favore dei valori fondamentali. È importante, ma non deve nascere l’impressione che la fede si esaurisca in una specie di moralismo politico. Il messaggio centrale di Dio, di Gesù Cristo, della salvezza temporale ed eterna deve nuovamente percepirsi di più, perché la Chiesa non è un’organizzazione per il miglioramento del mondo». Non è una organizzazione per il miglioramento del mondo. Chiaro? Va bene che predichi accoglienza, rispetto per la vita, i valori fondamentali, ma poi deve occuparsi soprattutto del mistero “della salvezza eterna”. Per il resto esiste la politica.
- Inutile star lì a fare i conti: il movimento di fedeli per rendere omaggio a Francesco è enorme.
- Nel 2015 negli Usa il 90% dei cattolici sosteneva Papa Bergoglio. Nel 2024, dieci anni dopo, la popolarità del leader religioso era calata al 75%. Di chi è la colpa? Per il Corriere, di Trump ovviamente, il quale avrebbe fomentato l’ala conservatrice cattolica contro le “aperture” agli ultimi (gay, migranti, divorziarti) di Papa Francesco. In pratica The Donald avrebbe montato “l’onda contro gli eccessi del buonismo” e della “cosiddetta cultura woke”. Eh no, signori miei. La verità è che l’onda del buonismo non l’ha provocata Trump. Semmai il presidente Usa l’ha cavalcata, come tanti altri in Europa. A provocare la reazione scomposta a perbenismi ed eccessi politicamente corretti sono stati proprio gli attuali "tifosi" di Papa Francesco, intellettuali&co., gli stessi che la mattina elogiavano le sue esternazioni sulle unioni omosessuali e il pomeriggio glissavano sugli attacchi ai medici abortisti “sicari”.
- Che poi la verità è questa: Scalfari, Repubblica ecc ecc sognavano un Papa che non fosse Papa, ovvero che rinnegasse in toto il Magistero e la Morale della Chiesa. Bergoglio in parte si è avvicinato ai lodo desiderata, ma in fondo in fondo, alla fine, li ha delusi pure lui.
- Capisco la necessità di onorare Francesco. Ed è giusto che l’Italia gli renda omaggio. Però era il Papa dei migranti, dell’accoglienza, non esattamente un liberista, non capisco perché il governo di centrodestra debba necessariamente metterlo sul catafalco.
- Di quale Papa ha bisogno la Chiesa? Né progressista, né tradizionalista. Serve un Papa del Sacro, che recuperi la liturgia, l’importanza del mistero, che si concentri più su Cristo e meno sul messaggio sociale.
- Donald Trump non le manda a dire. E questo ormai lo abbiamo capito.
Però quando parla della guerra in Ucraina dice ciò che, con ipocrisia, gli altri governi non hanno il coraggio di affermare: ovvero che la Crimea, costituzione ucraina o meno, è persa e non tornerà più. Impuntarsi significa vivere fuori dalla realtà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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