Il generale Starmer, il video "Trump Gaza" e i partigiani di Salò: ecco il podio dei peggiori

Il premier inglese vuole i soldati europei in Ucraina. Il tycoon esagera con l'intelligenza artificiale. La sinistra pensa ancora al Duce. Ecco il peggio della settimana

Il generale Starmer, il video "Trump Gaza" e i partigiani di Salò: ecco il podio dei peggiori
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Per una volta tanto invertiamo l'ordine dei classificati e partiamo dal vertice del podio dei peggiori dove troviamo il premier inglese Keir Starmer. A braccetto con Emmanuel Macron, si è messo in testa di far scendere boots on the ground qualche decina di migliaia di soldati in Ucraina. Ecco il piano: 30mila peacekeeper europei dovranno garantire sul campo che Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky rispettino il cessate il fuoco. Non abbiamo nulla contro la formazione di un esercito comune di difesa europeo ma in settimana i due si sono presentati alla corte di Trump, non sappiamo bene a che titolo. Conosciamo, però, il risultato prodotto da queste mosse non condivise: mostrare al mondo un'Europa sempre più divisa. Che il presidente francese, talvolta, si atteggi a moderno Napoleone, non ci stupisce più di tanto. Adesso, però, ci si mettono pure gli inglesi, gli stessi che dieci anni fa avevano voltato le spalle a Bruxelles. Evidentemente la Brexit piace a targhe alterne e a Starmer solletica l'idea mettersi a capo di un esercito europeo.

Il secondo posto del podio questa settimana tocca, ahinoi, a Donald Trump. Va benissimo il suo impegno per fermare la guerra a Gaza e fare in modo che Hamas ed Hezbollah non possano più nuocere a Israele e al resto del mondo. Però certe strategie comunicative sono oltremodo sopra le righe. Ci riferiamo al video che ricostruisce una Gaza trumpizzata con Elon Musk che getta dollari al vento e Benjamin Netanyahu che sorseggia un drink a bordo piscina. Queste immagini, generate con l'intelligenza artificiale e diffuse dallo stesso tycoon sui propri canali social, potrebbero anche far sorridere qualche sprovveduto ma sono del tutto fuori luogo perché calpestano la memoria dei tanti innocenti che, dall’una e dall’altra parte del conflitto, hanno perso la vita. La barbarie, il dolore e la morte non possono essere spazzate via con una colata di cemento che trasforma Gaza in una copia di Miami. Dal presidente Trump ci aspettiamo molto di più.

Al terzo posto del podio abbiamo il Comune di Salò. Altro che la pace tra Putin e Zelensky o la tregua tra Israele e Hamas, la sinistra, lì sulle rive del Garda, ha un'unica grande preoccupazione: fare carta straccia della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini il 23 maggio 1924. Una battaglia politica completamente fuori tempo, visto che l'onorificenza è lì da oltre un secolo, e che puzza lontano un miglio di cancel culture. Eppure per i progressisti era di vitale importanza. Tanto che ne discutevano da almeno sei anni.

Ora che hanno portato a casa l'impresa issando la bandiera dell'antifascismo nel cuore di quella che fu la Repubblica sociale italiana potranno ritenersi soddisfatti. Non porteranno a casa un solo voto in più, ma nel loro circolino verranno celebrati come coraggiosissimi partigiani del nuovo millennio.

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