"Subito il nostro ddl per le donne in pericolo". L'annuncio di Meloni dopo la morte di Giulia

Il presidente del Consiglio comunica che, dopo l'approvazione della Camera, mercoledì approderà in Senato il disegno di legge del governo che prevede l'arresto anche in flagranza differita 20 giorni perché i giudici valutino l'applicazione delle misure cautelari

"Subito il nostro ddl per le donne in pericolo". L'annuncio di Meloni dopo la morte di Giulia
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L'omicidio di Giulia Cecchettin ha destato scalpore in tutta l'opinione pubblica. La giovane è stata uccisa a pochi giorni della sua laurea dall'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato oggi in Germania. La tragedia non ha lasciato indifferente il mondo della politica, il cui cordoglio nei confronti della ragazza è stato unanime appena è stata appresa la notizia. Su questo fatto increscioso è intervenuta anche Giorgia Meloni. Dopo avere espresso tutto il proprio dispiacere già nella giornata di ieri, oggi il presidente del Consiglio ha articolato il suo pensiero in un post su Facebook. "Avevamo tutti sperato in questi giorni che Giulia fosse viva. Purtroppo le nostre più grandi paure si sono avverate. Uccisa", scrive la premier, la quale afferma di provare "una tristezza infinita nel vedere le fotografie sorridenti di questa giovane ragazza e, insieme alla tristezza, una grande rabbia".

Il capo del governo desidera ringraziare "le Forze dell'Ordine italiane e tedesche per il lavoro congiunto che ha assicurato alla giustizia il presunto assassino". A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (che si terrà il 25 novembre) Meloni snocciola alcuni dati ufficiali del Ministero dell'Interno sul femminicidio: "Al 12 novembre sono 102 le donne uccise in Italia nel 2023 e 53 le vittime per mano del proprio partner o ex. Una scia di violenza contro le donne che continua da anni con numeri addirittura più drammatici di questi in passato". Numeri che dimostrano come ogni singola donna è stata "uccisa perché 'colpevole' di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie", continua il presidente del consiglio.

Ecco quindi quale sarà l'imminente percorso legislativo: "È già stato approvato all'unanimità dalla Camera, e mercoledì prossimo sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo grazie a una maggiore prevenzione". Si parla di ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento, arresto anche in "flagranza differita" e soprattutto attraverso tempi stringenti (20 giorni) per valutazione da parte della magistratura del rischio e applicazione delle misure cautelari. "Abbiamo aumentato considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza", aggiunge Meloni.

Inoltre, "è già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con i ministri delle Pari Opportunità e della Famiglia, della Cultura e dell'Istruzione", così come lo è la campagna di diffusione del numero verde anti-violenza 1522, anche attraverso il coinvolgimento del mondo dello sport.

"Eppure nulla di tutto questo sarà utile se non saremo in grado di affermare la grande verità che in questo momento straziante ha ricordato il papà della giovane Giulia Cecchettin: 'L'amore vero non uccide' - conclude il presidente del Consiglio -. L'amore vero non fa mai del male, solo una concezione malata del rapporto tra uomo e donna può farlo".

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