Il processo della sinistra parlamentare e giornalistica al ministro della Giustizia è iniziato da quattro giorni. Cioè da quando il consiglio dei ministri ha approvato il ddl giustizia che porta la firma di Carlo Nordio. Il modus operandi del processo sommario della sinistra al Guardasigilli è sempre lo stesso: vivisezionare ogni dichiarazione del Guardasigilli veneto, trovare del marcio ovunque e rivoltare, a piacimento, ogni suo pensiero contro la riforma della giustizia. Prima lo "scontro" con l’Associazione Nazionale dei magistrati, poi il "contentino" ai corrotti, adesso la "giustificazione" degli evasori. Gli attacchi fuori misura della stampa progressista ci offrono uno spettacolo impietoso: una sinistra amante dello status quo e saldamente anti-garantista.
Le parole del Guardasigilli
Il Nordio pensiero è ormai noto. Il sistema mediatico-giudiziario italiano è colmo di errori, irregolarità e contraddizioni. Prima si fanno i conti con questa realtà, prima si porteranno a termine le riforme necessarie per aggiustarla. Il retropensiero del Guardasigilli, anche nelle sue ultime dichiarazioni, sembra ricalcare questa visione pragmatica e realista della giustizia e della burocrazia italiana.
“La nostra legislazione tributaria – esordisce il Guardasigilli durante un convegno organizzato al Milano Luiss Hub – è piena di ossimori. Se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti per pagare fino all’ultimo centesimo le imposte non ci riuscirebbe perché comunque qualche violazione verrebbe trovata, le norme si contraddicono”. Nessun occhiolino agli evasori, nessuna giustificazione dell’evasione fiscale. Tutt’altro. Una descrizione, cruda ma veritiera, dell’ingolfamento burocratico che blocca il nostro Paese. Quell’insieme di regole che, come spesso ribadito dal titolare di Via Arenula, si “contraddicono tra di loro”, mettendo così in difficolta anche il più onesto degli imprenditori.
La sinistra contro Nordio
Di tutt’altro avviso, ovviamente, l’opposizione mediatica del governo Meloni. A fronte di una minoranza parlamentare inconsistente, la stampa progressista torna ad alzare la voce. Nessuna misura delle parole, furore ideologico prevalente e scarsa propensione al confronto. E il risultato è davanti ai nostri occhi. “Nordio giustifica gli evasori” titola La Stampa diretta da Massimo Giannini. E continua: “Frase choc del Guardasigilli: anche l’imprenditore onesto non può pagare tutte le tasse”. Un riassunto per lo meno fantasioso delle dichiarazioni di Carlo Nordio. La Repubblica non è da meno: “Giustizia, ora Nordio vuole tagliare i processi per evasione fiscale”.
Medaglia d’oro, ovviamente, per il Fatto Quotidiano. Il titolo è sprezzante:“Forza evasori&corrotti”. Il riassunto è ancora peggio: “Il governo dei ladri.
Nordio chiama imprenditori onesti quelli che evadono”. Attacchi fuori misura che nascondono, più o meno velatamente, il vero obiettivo di lungo termine: affossare la riforma della giustizia in senso liberale e garantista firmata Carlo Nordio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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