La "giustizia privata" e i video pubblicati: a Firenze va in scena la solita ipocrisia della sinistra

Dopo settimane in cui "chi filma persone soprese a commettere reati fa violenza", la sinistra rivolta la frittata: evidentemente Palazzo Vecchio ha più dignità rispetto alle persone derubate in metro

La "giustizia privata" e i video pubblicati: a Firenze va in scena la solita ipocrisia della sinistra

Ma filmare una persona che sta commettendo un reato e pubblicare il video sui social non era mica considerato "disdicevole" e moralmente "violento"? Una domanda che si può tranquillamente porre nel momento in cui ha fatto scalpore osservare il sindaco di Firenze, Dario Nardella, difendere a spada tratto il "suo" Palazzo Vecchio dagli atti eco-vandalici del movimento di Ultima Generazione (tra l'altro coccolati per mesi dalla sinistra). Il refrain sulle le borseggiatrici che non potevano essere registrate con lo smartphone mentre erano intente a rubare ha ammorbato qualsiasi tipo di discussione a riguardo; e ora, qualche piccolo nodo sta arrivando al pettine.

Nel video che ha difatti visto coinvolto l'esponente amministrativo del Partito Democratico, nel giro di pochi secondi si è assistito a un primo cittadino che ha rincorso e spintonato uno di quelli che aveva imbrattato la facciata del monumento simbolo del capoluogo toscano, come se fosse un "sindaco sceriffo" (avrebbe sostenuto qualche esponente di sinistra). Non solo: ma nell'attimo immediatamente successivo si vede il "colpevole" essere subito arrestato e messo in manette dalle forze dell'ordine, con il sindaco Nardella che gli urla orgogliosamente addosso e lo insulta brutalmente per quello che aveva appena combinato. Ma tutto il discorso sulla "gogna mediatica", sulla "giustizia privata" e sulla "violenza" a sfondo social dove lo mettiamo ora?

A Firenze si può fare anche peggio di quello che è successo a Milano

Qualcuno potrebbe obiettare che Dario Nardella abbia un ruolo di ufficiale del Governo e, quindi, che abbia più facoltà di comportarsi in questo modo in presenza di una flagranza di reato. Tuttavia, il tema in voga proprio in questi ultimissimi giorni non ha riguardato tanto come agire davanti a un delinquente, ma quanto di non violare la sua privacy. Proviamo per qualche istante, infatti, a parafrasare la celebre frase della consigliera di Milano del Pd, Monica Romano, per applicarla a quello che è successo a Nardella: "Quest'abitudine di filmare persone sorprese" a imbrattare palazzi e monumenti pubblici e "di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di followers è violenza, ed è molto preoccupante". Certo, non è stato direttamente il sindaco di Firenze né a riprendere né a pubblicare sui propri profili social il filmato dell'ecovandalo rimbrottato e arrestato, ma il filmato si è comunque diffuso in maniera virale (e certamente non è stato qualcuno distantissimo politicamente da Nardella) su pagine che sicuramente hanno molti più followers rispetto a "Milano Bella Da Dio", che ha tanto ha fatto discutere sui video nella metropolitana a Milano.

Senza contare il fatto che, per un incredibile "cortocircuito" ideologico, tutte quelle migliaia di utenti che hanno pubblicato il video di Nardella su TikTok se lo sono visti rimuovere a causa di contenuti violenti e bullismo. E se lo sostiene una piattaforma "comunista" c'è da fidarsi ciecamente. Lo stesso sindaco di Firenze - ora assurto a simbolo della fiera opposizione all'illegalità - è poi lo stesso che, soli pochissimi giorni fa aveva deciso di regalare la residenza agli occupanti abusivi della sua città. E, come se non bastasse, dopo il placaggio dell'ambientalista, ha voluto mostrare tutta la propria "eroicità" salendo sul trabattello per pulire immediatamente Palazzo Vecchio senza corde né caschetto. Qualsiasi operario comune, al suo posto, sarebbe stato multato; lui lo ha fatto direttamente davanti ai vigili. Alla faccia della sicurezza sul luogo di lavoro.

Un'ulteriore curiosità sul caso Firenze, infine, potrebbe sovvenire su questo punto: ma se a inizio anno Ignazio La Russa si fosse comportato allo stesso identico modo del sindaco Nardella contro chi aveva imbrattato la facciata del Senato, sarebbe stato anche lui incensato per questo atto da eroe? No.

Con tutta probabilità sarebbe stato tacciato di "squadrismo" e l'opposizione gli avrebbe chiesto le immediate dimissioni perché – in fondo – "la vernice è lavabile". Esattamente come la coscienza che certa sinistra tende ipocritamente a pulirsi da sola, autoassolvendosi regolarmente; nonostante la violenza.

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