Grillo attacca il Pd: "Chi paga il cachet a Benigni?"

Il comico genovese attacca Benigni: "Chi ha pagato il tuo cachet". Ma il Pd lo zittisce: "Nel '99 volle 10 milioni di lire in nero"

Il leader del M5S, Beppe Grillo
Il leader del M5S, Beppe Grillo

A sinistra volano ancora gli stracci. Dopo gli insulti di settimana scorsa, Beppe Grillo torna ad attaccare, a testa bassa, i democratici. Così, dopo essersi accusati a colpi di "fasciti", zombie" e screzi vari, il comico genovese tenta di stanare i vertici di via del Nazareno sui finanziamenti alla Festa di Reggio Emilia e, in particolar modo, sul pagamento del cachet a Roberto Benigni. Una polemica che, però, gli torna indietro rischiando di fargli fare l'ennesima figuraccia da clown. Il Pd rivela, infatti, che nel 1999 il comico genovese chiese di essere retribuito in nero.

Ha lasciato passare tre giorni dopo il durissimo botta e risposta con il leader democratico Pier Luigi Bersani, poi Grillo è tornato ad attaccare pesantemente il Pd prendendo di mira, a questo giro, proprio la Festa democratica, che in questi giorni si sta tenendo a Reggio Emilia. Il comico genovese va, infatti, a toccare un tasto piuttosto delicato in tempi di spending review e tagli agli sprechi: quanto costa e da dove arrivano i fondi?, domanda il guro del Movimento 5 Stelle. Ma soprattutto: chi paga il cachet del "collega" Benigni. "Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione, il passato e il presente se li sono già giocati, e per fare un pò di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra", scrive Grillo sul suo blog. "Ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? - domanda il comico genovese - forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori 'amici' e disinteressati, tipo Riva per intenderci?". Ma ce n’è anche per Benigni che lunedì sera ha incantato migliaia di persone a Reggio Emilia con la lettura di alcuni passi della Divina commedia. "Bersani, devi reagire. Batti un colpo, alzati e cammina!", aveva ricordato il premio Oscar dal palco della Festa democratica, invitando Bersani a reagire agli affondi del padre del Vaffa Day che, a sua volta, aveva definito "zombie" i democratici, "Non si dice morto - aveva chiosato Benigni - al limite 'diversamente vivo'". Poi, chiosando gli improperi del leader del Movimento 5 Stelle, il comico toscano aveva incalzato: "A me ha detto 'vecchia salma, piduista zombie'. Grillo è fatto così. Ma quando si innervosisce può diventare anche volgare. Al punto di fare cose che Bossi sembra Lord Byron".

Il post di Grillo è sormontato proprio dal frame del video, allegato, dell’esibizione del comico toscano, che lo ritrae mentre abbraccia il segretario piddì: "E gli artisti invitati sul palco - annota allora Grillo - lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta? Domande perdute nel vento, blowing in the wind...". In realtà la polemica di Grillo rischia di rivelarsi un'arma a doppio taglio. "Siamo 'vecchio stile': come fanno tutti gli artisti di spettacolo, abbiamo preso i soldi dai biglietti venduti per due ore di show", ha replicato l’agente di Benigni, Lucio Presta, in una intervista all’AdnKronos. "Non abbiamo preso un euro che non sia derivato dal regolare prezzo dei biglietti, come fa qualsiasi artista - ha concluso Presta - se Grillo vuole parlare di cachet, compreso il suo io sono pronto ad aprire una tavola rotonda". Non solo. A replicare al leader del M5S ci ha pensato anche Giovanni Guerisoli, fondatore della "Rete del sociale e del lavoro" del Partito Democratico.

"Ma il Beppe Grillo che attacca Roberto Benigni perché profumatamente pagato per andare alla festa del Pd - si è chiesto Guerisoli ai microfoni della trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio24 - sarà mica lo stesso Beppe Grillo che per uno spettacolo del 1999 ci chiese 10 milioni di lire, da pagarsi rigorosamente in nero, senza fattura? Accettammo di pagarglieli, li prese personalmente, ma poi per noi fu durissima giustificare quell'uscita".

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