Grillo censura pure Flavia Vento

Potrà piacere o meno ma Flavia Vento non ha fatto nulla di male. Il suo solo "peccato", quello che le è valso la "fatwa", è di aver fatto il tifo per Beppe Grillo. Di averlo detto pubblicamente. Di essersi spesa, in queste ultime settimane, come una normale militante del Movimento 5 Stelle. Per tutta risposta Grillo l'ha bannata da Twitter (ovvero ha bloccato il suo profilo). Lei, ovviamente, se l'è presa e si è sfogata: "Io, tutta carina, tifo per Grillo, lo difendo perché mi piace quello che fa per la gente e poi mi ritrovo che mi ha bloccata, manco fossi topo?".

Ma cosa avrà spinto Grillo a bannare la soubrette che, sul social network dei cinguettii, vanta oltre 22mila followers? Teme, forse, un danno d'immagine, perché la Vento non è (molto) amata dai militanti del M5S? La diretta interessata non si dà pace, e - sempre su Twitter - manifesta la propria rabbia: "Perché mai ti faccio perdere voti? dice rivolgendosi a Grillo -. Sono una drogata? No. Mignotta? Neanche". Sul web piovono critiche (la maggior parte pesanti) sulla showgirl, che però sembra ispirarsi a questa massima: bene o male l'importante è che si parli di me.

La Vento rivendica di essere "una brava ragazza amante degli animali" e va avanti con il suo sfogo: "Vergognaaaaaa paese di raccomandati di inutili vanno avanti solo ladri e mignotte facile nooo?". Poi trascende nell'antipolitica: "Non difenderò mai più nessun politico". E prosegue più agguerrita che mai: "Fonderò il mio partito lo giuro. Consigli su come chiamarlo?". E conclude, tra il serio e il faceto: "La rivoluzione deve avvenire per le zucchette".

Con questo blocco Grillo dimostra di avere poco a cuore quella libertà della (e nella) Rete che da anni lo vede

paladino indisturbato. Ma un politico che cerca di mandare a Roma, alle prossime elezioni, decine e decine di parlamentari, può aver paura di perdere voti a colpa di una - antipatica o simpatica che sia - innocua soubrette?