I candidati alla presidenza della Commissione europea

Il 25 maggio siamo chiamati a eleggere 751 parlamentari europei divisi in 13 "famiglie". Di questi solo cinque gruppi hanno indicato il proprio candidato alla presidenza della Commissione europea

I candidati alla presidenza della Commissione europea

Il 25 maggio siamo chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo, cioè 751 parlamentari divisi in 13 "famiglie". Di questi solo cinque gruppi hanno indicato il proprio candidato alla presidenza della Commissione europea. Vediamo chi sono.

Il Ppe: Jean-Claude Juncker

È la forza politica che si richiama ai valori del centrodestra e comprende 74 partiti di 39 Paesi. Al Partito popolare europeo (Ppe) aderiscono Forza Italia, Ncd-Udc e Udeur, ma anche la Cdu di Angela Merkel, il Partito popolare spagnolo di Mariano Rajoy e l'Ump di Nicolas Sarkozy. Sostiene il lussemburghese Jean-Claude Juncker, primo ministro del Lussemburgo dal 1995 al dicembre del 2013, oltre che presidente dell'Eurogruppo. Tra i punti del suo programma c'è la lotta al populismo e il consolidamento fiscale unito alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Il Pse: Martin Schulz

Il Partito dei socialisti europei (Pse) è lo schieramento politico di centrosinistra e comprende 53 partiti socialisti e socialdemocratici e laburisti. È il partito in cui confluisce il Pd italiano, il partito socialdemocratico tedesco, il partito socialista francese e il partito laburista inglese. Sostiene l'attuale presidente del Parlamento europeo Martin Schulz - noto in Italia per gli screzi con Berlusconi - che ha tra i suoi programmi la lotta all'evasione fiscale e alla disoccupazione.

L'Alde: Guy Verhofstadt

Guy Verhofstadt corre per l’Alleanza dei liberali e democratici (Alde), a cui aderiscono Scelta europea (sotto la cui bandiera si sono riuniti Scelta civica, Centro democratico e Fare per fermare il declino), Italia dei valori e Alleanza per l'Italia. Verhofstadt è il leader dei liberali fiamminghi ed è stato primo ministro del Belgio. Al centro della sua agenda ci sono l’alternativa al populismo e una maggiore integrazione (bancaria, finanziaria e del mercato dell'energia).

I Verdi europei: Ska Keller e José Bové

Sono due i candidati per i Verdi europei (altrimenti detti Greens) che vogliono in questo modo garantire l'equità di genere: la tedesca Ska Keller e il francese José Bové. Portano avanti l'idea di "un'economia verde e senza carbone" e una politica che contrasti il cambiamento del clima e il riscaldamento globale.

Sinistra unitaria europea: Alexis Tsipras

È la formazione della sinistra radicale, a favore del mantenimento dell’Euro, ma per un radicale cambiamento delle politiche europee. Vi aderiscono Rifondazione comunista e Sel, che sostengono la candidatura di Alexis Tsipras, leader del partito greco Syriza diventato famoso per la sua lotta politica all’austerity dopo le misure imposte alla Grecia dalla Troika.

Gli "euroscettici": l'Alleanza europea della libertà

Anche se è probabile la nascita di un nuovo gruppo all'indomani del voto, attorno all'Alleanza europea della libertà gravitano i cosidetti "euroscettici": il Front National di Marine Le Pen, il Partito per la Libertà olandese (PVV) di Geert Wilders e il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) di Nigel Farage.

Gli altri

Le altre famiglie europee che non hanno espresso candidati sono l’Alleanza dei Conservatori e Riformisti europei, in cui compare il Partito Conservatore inglese di David Cameron, Il

Movimento per un'Europa della libertà e della democrazia, il Partito democratico europeo, l’Alleanza Libera Europea, l’Alleanza Europea dei movimenti nazionali, il Movimento politico cristiano europeo e i democratici dell’Ue.

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