"I Fatti Vostri", ma anche troppo: Magalli a giudizio

L'accusa: non aver tutelato una bimba e diffamato la madre durante il programma tv

"I Fatti Vostri", ma anche troppo: Magalli a giudizio

Non tutelarono adeguatamente una bimba di cinque anni, diffamarono la madre. Così almeno la pensa il Tribunale di Piacenza, che per questo ha mandato alla sbarra lo stato maggiore di I fatti vostri, il programma televisivo in onda ogni giorno dal lunedì al venerdì su Raidue. A sfilare davanti ai giudici della Sezione penale piacentina (il dibattimento si aprirà il 23 giugno) saranno in sei: il conduttore Giancarlo Magalli, l'ex direttore di rete Massimo Liofredi e i tre autori del programma: Michele Guardì, Giovanna Flora e Maria Rosaria Zamponi. Con loro Simone Ortu, padre della bimba al centro del caso. Tutto ha inizio il 12 ottobre del 2009: Ortu va in Piazza Grande (l'agorà virtuale della trasmissione) a raccontare la sua storia. Intervistato da Magalli, parla dei medicinali che la moglie somministrerebbe alla figlia, degli ematomi rilevati sul corpo della fanciulla durante una visita in ospedale, delle scene poco edificanti - tra cui l'assunzione di stupefacenti - alle quali la ragazzina, che all'epoca aveva 5 anni, avrebbe assistito. Intanto in sovrimpressione scorrono il suo nome e cognome e, dopo qualche istante, il nome della bambina. Troppo, per la mamma, che l'indomani sporge querela. Nel 2011 la Procura chiede l'archiviazione per Magalli, fino a quel momento unico indagato insieme al suo ospite televisivo, ma la donna, difesa dall'avvocato Emanuele Solari, si oppone. E davanti al Gip la spunta, ottenendo un supplemento d'indagine che porta gli inquirenti ad allargare il cerchio dei presunti responsabili ed a sollecitare il processo per tutto il gruppo.

Nei giorni scorsi accusa e difesa si sono confrontate davanti al Gup Giuseppe Bersani. Al termine della camera di consiglio è giunto il rinvio a giudizio, legato «all'aver affermato Ortu, contrariamente al vero, che la consorte aveva consegnato a lui due flaconi di Roipnol da somministrare alla figlia minore per farla addormentare e che successivamente la bimba era stata ricoverata in ospedale con dei lividi». Magalli, in particolare, avrebbe contribuito al consumarsi del reato «supportando le dichiarazioni dell'Ortu». Da valutare in sede dibattimentale, a parere del Gup, anche le ipotizzate violazioni della legge sul sistema radiotelevisivo, per il mancato controllo sull'esposizione di un minore coinvolto in vicende giudiziarie. Addebiti infondati, secondo i difensori del sestetto, che si dicono certi di riuscire a dimostrare l'innocenza dei propri assistiti.

Di tutt'altra opinione l'avvocato Solari, che confermato il deposito di una richiesta di risarcimento danni per mezzo milione di euro, sposta il tiro: «Le questioni private, specie quando di mezzo ci sono minori, non dovrebbero essere trattate in televisione. A maggior ragione sulle reti Rai, che dovrebbero garantire più e meglio di altri le reali esigenze del servizio pubblico».

Tema delicato quanto ormai antico, di competenza del Governo. Chi l'ha visto?

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