Incoercibile: è un aggettivo decisamente ostico, perfettamente in linea con il linguaggio ostico - più spesso astruso - dei giuristi in generale, della Corte costituzionale in particolare. Ma sta in questo aggettivo il senso alto e profondo, non si sa se intenzionalmente così forte, della sentenza che boccia il divieto alla fecondazione eterologa per i genitori sterili. La decisione della Consulta di cestinare la norma contenuta nella legge 40 è dell'aprile scorso, ma forse le motivazioni pubblicate adesso riescono a sollevare ancora più clamore.
Incoercibile è il diritto ad avere figli. Un diritto che non può essere compresso e represso, a nessuna condizione. Sembra un riconoscimento persino banale, quasi un omaggio al politicamente corretto, perchè risulta scontato riconoscere a uomini e donne il diritto di avere figli. Quale diritto è più sacro e inviolabile? Ma in questo caso c'è qualcosa di più estremo: i custodi della legge dicono agli italiani che questo diritto non può essere in nessun modo limitato. Neppure per chi ricorre a vie diciamo pure traverse, certo non convenzionali, come nel caso specifico della fecondazione eterologa.
Speso su questa situazione particolare, l'aggettivo incoercibile assume però una portata totale e assoluta. Con impeto di inconscia onnipotenza, sembra che i giudici vogliano spalancare le porte a qualsiasi forma di paternità e di maternità, dichiarando che questi impulsi non sono in alcun modo regolabili, limitabili, circoscrivibili. Le parole, in questo caso, sono lapidarie: La determinazione di avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile o infertile, concernendo la sfera più intima e intangibile della persona umana, non può che essere incoercibile. E caso mai non fosse chiaro: La scelta in una coppia di diventare genitori e formare una famiglia è espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi.
E' inevitabile: questo incoercibile diventerà il totem attorno al quale si svilupperanno le prossime battaglie etiche sul tema delicatissimo dei figli. Pare di capire che il diritto ad averne sia talmente sacro e intoccabile, che a nessun genitore possa essere in qualche modo negato. Ma si dà il caso che al momento i limiti a questo diritto incoercibile esistano, ampi ed estesi. Eppure improvvisamente si abbatte il muro dei no e tutti possono legittimamente sperare, in qualunque modo e in qualunque situazione, vedi coppie gay, vedi coppie anziane che vogliono ancora adottare, vedi il genitore singolo.
Siamo di nuovo in alto mare. Senza scialuppe di salvataggio.
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