I terremotati dell'Emilia contestano Monti

Monti fa campagna elettorale nelle zone colpite dal sisma e viene accolto da fischi e striscioni: "Buffone, vattene"

I terremotati dell'Emilia contestano Monti

Doppia contestazione per Monti. La visita del premier alle zone colpite dal sisma della scorsa primavera non ha ricevuto una bella accoglienza. "Buffone! Vergognati", gli abitanti di Concordia, uno dei paesi del modenese maggiormente colpiti dal terremoto, hanno salutato così l'arrivo del premier Mario Monti in visita in Emilia nel Giorno della Memoria della Shoah. "Vieni qui solo per la campagna elettorale", ha gridato un gruppetto di persone in direzione del Professore. Momenti di tensione che sono culminati con il lancio di un uovo, che però non ha raggiunto Monti.

Poco dopo il premier ha fatto il bis: altro giro, altra contestazione. Anche a Mirandola, dove era atteso per un’iniziativa elettorale al palazzotto dello sport, sono arrivati fischi e insulti. Ad attenderlo fuori dalla struttura un gruppo di esponenti del comitato "Sisma.12" e alcuni consiglieri comunali Pdl, presenti con le bandiere del partito. Monti ha dribblato i contestatori utilizzando un'entrata secondaria, il gruppetto ha cercato di seguirlo ed è stato fermato dalle forze dell'ordine. "Chiediamo al primo ministro dimissionario Mario Monti di scusarsi della insensibilità con la quale il suo governo ha trattato questo territorio" e al "candidato Mario Monti di avere la decenza di non venire in campagna elettorale a promettere quello che, quando ne aveva l’opportunità, non ha fatto", recitavano alcuni volanti del comitato "Sisma.12". Non è la prima volta. Il 22 maggio del 2012, due giorni dopo la violentissima scossa, Monti ricevette una gelida accoglienza da parte degli sfollati: fischi, urla e insulti. Una rabbia, quella dei terremotati, che col passare del tempo non ha accennato a smorzarsi.

"Ho voluto che il mio primo incontro pubblico con i cittadini in campagna elettorale fosse qui nell’Emilia ferita dal terremoto. Campagna elettorale... mi vengono i brividi ad usare questo termine...", ha dichiarato durante il suo intervento.

Poi è passato all'attacco: "Abbiamo dovuto pagare la mancanza di credito per l’Abruzzo, perché le notizie degli scandali erano arrivati anche a Bruxelles", ha detto giustificando l'operato del suo governo.

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