"Ipocrisia per cavalcare l'onda". I collettivi stanno con gli estremisti

Si delinea con sempre maggiore chiarezza il posizionamento dei collettivi studenteschi, contrari alle posizioni democratiche dei partiti parlamentari

"Ipocrisia per cavalcare l'onda". I collettivi stanno con gli estremisti

Il clima nel nostro Paese è incandescente e non da ora. Le forze di polizia hanno lanciato l'allarme fin dai momenti successivi all'elezione di Giorgia Meloni. Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, lo scorso ottobre era stato molto chiaro: "Dobbiamo prepararci al superlavoro tipicamente dovuto alle scomposte manifestazioni che i soliti estremisti e professionisti del disordine portano in piazza quando si delinea all'orizzonte un governo a loro sgradito". L'esecutivo Meloni ancora non si era insediato ma in piazza si registravano già scontri e proteste. E rivolgendosi proprio ai più giovani, il segretario del Sap disse che dovrebbero "evitare di farsi strumentalizzare, pensare solo con la propria testa". Quanto previsto si sta verificato, come dimostrano le sollevazioni studentesche, che vanno avanti da tempo e che ora sembrano aver raggiunto un punto di rottura.

Che il problema si muova a livelli più seri di quanto non si voglia credere, lo dimostra la presa di posizione dei collettivi studenteschi contro l'attuale sinistra parlamentare. Una rivolta decisa, che segna un solco e avvicina i collettivi studenteschi ai gruppi estremisti, che un tempo si chiamavano extraparlamentari e che sono corresponsabili del periodo di tensione nel nostro Paese negli anni Settanta. Una situazione che viene ben descritta dal post pubblicato dal Movimento Saf di Firenze, un manifesto in cui si prendono le distanze da ogni forza politica dell'arco democratico. Infatti, se, come da copione, il centrodestra viene dipinto come "fascista" la sinistra parlamentare non ottiene un trattamento migliore.

"Tanti giornalai e tanti politicanti, specialmente dell'area di centrosinistra, si sono d'un tratto eletti difensori degli studenti del collettivo Sum (che la loro difesa non ha mai chiesto). Questi stessi personaggi sono gli quelli che periodicamente condannano le nostre 'facinorose' o 'violente' azioni, ci denunciano, travisano e distorcono i fatti al fine di demonizzare e segregare la nostra opposizione", scrivono gli studenti nel loro comunicato. Dove, ancora, si legge: "Solo nel momento in cui la loro area politica è in totale crisi e continua a subire sconfitte su sconfitte decidono con la loro tipica ipocrisia di cavalcare l'onda. Voi siete guidati dalla convenienza, noi dalle idee".

Il messaggio del Movimento Saf ha i contorni di un manifesto politico che si colloca all'estrema sinistra: "Noi non abbiamo mai lasciato né mai lasceremo spazio d'azione ai fascisti, i loro volantini e la loro ideologia non entreranno nelle nostre scuole e pretendiamo da chi, solo adesso, si è schierato, un’azione concreta e per una volta in linea con quell'antifascismo di cui tanto si riempiono la bocca pretendendo al più presto la chiusura delle sedi dei movimenti neofascisti a Firenze e non solo. Se il cambiamento non giungerà dall'alto, arriverà dal basso. Noi non abbiamo paura e continueremo nella nostra lotta".

Non si può, poi, non citare un passaggio preoccupante del manifesto del Movimento Saf, che attacca il sindaco Nardella e il governatore Giani per permettere alle associazioni di "scendere in piazza ogni 10/2, proteggendoli con camionette e Digos e che concedono agli stessi perpetratori dell'attacco davanti al Michelangiolo una scorta per

andare a scuola". Ma questo passaggio è fondamentale: se viene concessa una scorta agli attivisti di destra, è evidente che esista un serio pericolo per la loro sicurezza, generato proprio dai collettivi di sinistra.

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