Ius scholae, a Firenze cittadinanza onoraria per i minori stranieri

Il sindaco di Firenze Sara Funaro ha presentato la delibera che prevede la cittadinanza onoraria per i bambini e per i ragazzi che frequentano le scuole del capoluogo toscano

Ius scholae, a Firenze cittadinanza onoraria per i minori stranieri
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Lo Ius Scholae sbarca a Firenze. “Lo avevamo detto, lo abbiamo fatto", ha esultato il sindaco Sara Funaro presentando il regolamento e la procedura per la cittadinanza onoraria ai bambini e ai ragazzi che frequentano le scuole del capoluogo toscano.

"Siamo convinti che tutti i nostri bambini e ragazzi debbano sentirsi parte di una comunità", ha detto il primo cittadino di Firenze alla presenza di alcuni membri della sua giunta coinvolti nel progetto: l'assessore all’Educazione Benedetta Albanese, all’Anagrafe Laura Sparavigna, a Welfare e Immigrazione Nicola Paulesu. Una delibera ad hoc disciplina questa onorificenza destinata ai "bambini e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti che, previa frequenza di almeno cinque anni, hanno completato uno o più cicli scolastici nel sistema di istruzione e formazione italiano". Si tratta di un atto simbolico "che - si legge nel provvedimento - non costituisce alcuna posizione giuridica soggettiva in capo ai destinatari" ma che "assume un significato importante". Per Funaro, si legge su La Nazione, è "un segnale di inclusione e riconoscimento per chi, pur non avendo ancora il passaporto italiano, cresce, studia e contribuisce alla nostra comunità come ogni altro cittadino". L'obiettivo dichiarato è quello di "alzare l'attenzione anche a livello nazionale" su questo tema. “Siamo uno dei primi Comuni a istituire una procedura vera e propria, con una cerimonia di riconoscimento per i bambini e i ragazzi e anche un registro delle cittadinanze onorarie, dando la disponibilità anche a creare altri momenti di partecipazione e di confronto", dice con orgoglio Funaro che ricorda come Firenze abbia fatto da apripista anche con l'istituzione del registro delle unioni civili. "La nostra città ha sempre portato avanti battaglie di civiltà che poi si sono trasformate in atti concreti e l’auspicio è poter essere apripista anche stavolta in questa direzione", ha detto Funaro.

Laura Sparavigna, assessore all'anagrafe, ha ricordato: "Nella nostra città vivono tanti minori stranieri che sono esclusi dai pieni diritti previsti dalla nostra Costituzione. La legge sulla cittadinanza attualmente in vigore prevede che i bambini nati in Italia debbano aspettare 18 anni e poi attendere un riconoscimento legato a macchinose procedure burocratiche". Secondo Benedetta Albanese, assessore all’educazione e alle pari opportunità, lo Ius Scholae "rappresenta un passo necessario per garantire alle ragazze e ai ragazzi, che crescono, studiano e si formano nelle nostre scuole, il pieno riconoscimento della loro appartenenza ad una comunità che è già parte della loro vita". Nicola Paulesu, assessore a Welfare e Immigrazione, ha espresso la volontà di lavorare "sul senso di comunità e sul senso di appartenenza" affinché "tutti quanti noi abbiamo diritti e doveri e di questo dobbiamo essere consapevoli, insieme, da cittadini attivi, tutti alla pari".

Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana, ha descritto questa scelta come un atto dal "forte peso politico" e ha aggiunto: "Benché non abbia valenza giuridica, lo ius scholae onorario pone l'attenzione su una delle battaglie intraprese con forza e coraggio dal Partito democratico e dal centrosinistra, ovvero quella di riconoscere i diritti di

cittadinanza a tutte quelle persone che vengono in Italia da paesi extra Unione europea e ai figli che nascono nel nostro paese da genitori stranieri: una battaglia giusta che ci spinge a sostenere il referendum sulla cittadinanza".

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