Alla fine il serial killer Bartolomeo Gagliano, evaso dopo un permesso premio dal carcere di Genova, è stato catturato a Mentone, in Francia. "Mi spiace per quello che è successo. Volevo rientrare in carcere. È stato un colpo di testa", ha detto Bartolomeo Gagliano al suo avvocato, Mario Iavicoli.
Non si placano però le polemiche sulla dinamica dell'accaduto. "Sia il magistrato di sorveglianza che il carcere erano perfettamente a conoscenza dell’ampio curriculum criminale di Bartolomeo Gagliano, il serial killer non rientrato nel carcere di Genova dopo un permesso premio, risulta evidente come il giudice abbia inviato un’istruttoria chiedendo all’istituto penitenziario e al servizio psichiatrico del carcere notizie necessarie, proprio partendo da una valutazione dell’ampio currirulum criminale di Gagliano". Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, riferendo alla Camera sull'evasione del pluriassassino, tenta di far luce sulla vicenda e annuncia di aver avviato "un’indagine conoscitiva per approfondire" tutti i dettagli sui casi dei detenuti che sono evasi durante permessi premio a Genova e Pescara. Tuttavia, sostiene il Guardasigilli, "la percentuale di casi di detenuti che evadono durante un permesso premio è di molto inferiore all’1%. Non è da un singolo episodio che si possono trarre conclusioni affrettate ed emotive su istituti irrinunciabili per l’attuazione del principio costituzionale della rieducazione della pena". Sulla vicenda del pentito di camorra Pietro Esposito, non rientrato da un permesso nel carcere di Pescara il 15 dicembre scorso, "sono in corso i necessari accertamenti. Dalle prime informazioni risulta comunque che il detenuto in questione sarebbe stato liberato nel giugno del 2014", ha detto la Cancellieri, "La cattura dei due detenuti è una bella soddisfazione, le forze dell’ordine sono state brave, questo vuol dire che il sistema Paese funziona".
"Questo è lo Stato che funziona, nei confronti del quale i cittadini possono nutrire grande fiducia", ha aggiunto Angelino Alfano, definendo la cattura dei due evasi "un grande risultato". Il ministro dell'Interno ha spiegato che l'arresto "è risultato della cooperazione internazionale tra le polizie di Italia e Francia: è bene che gli italiani sappiano che colui che aveva abusato della fiducia dello Stato scappando da un permesso è stato punito dallo stesso Stato".
Nel frattempo è stata avviata l’azione disciplinare per il direttore del carcere di Marassi. A comunicarlo è il Dap. "Conoscevo i precedenti di Gagliano? Avevo una informativa generica. Abbiamo rispettato la legge, è successo l’imponderabile. Il passato di Gagliano non doveva contare, penso che Gagliano stia pensando di costituirsi, non credo che andrà all’estero. Se non si costituirà presto sarà preso, noi abbiamo fatto tutto il necessario, quello che è successo è imponderabile. Certo, non posso dire che non sono dispiaciuto perché è un fallimento quando un detenuto evade. Conoscevo il pregresso di Gagliano ma il permesso riguardava il motivo per il quale il detenuto si trovava in quel momento in carcere: era una pena da scontare di 11 anni per rapina e reati contro il patrimonio. Io ho dato un parere su quella condanna. I fatti pregressi non dovevano rientrare nella mia relazione comportamentale. Così quando mi è stato detto che era un serial killer io ho risposto: "Chi l’ha detto che è un serial killer?" Io conosco i precedenti del detenuto, ma non conosco tutti i dati giudiziali.
L’informativa che fa riferimento ai precedenti era generica", continua intanto a difendersi Salvatore Mazzeo, direttore del carcere di Marassi. Per lui si profila un trasferimento e, secondo quanto apprende l’Ansa, a breve sarà disposto il suo spostamento al Provveditorato regionale per la Liguria dell’Amministrazione Penitenziaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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