Il rischio che non se ne faccia nulla c'è. E ancor più alto è il timore che il decreto legge, ora in Senato, volto a introdurre sulle spese delle Regioni controlli più rigorosi si annacqui. Almeno è questa la preoccupazione della Corte dei Conti. Che, secondo il dl varato dal governo Monti, dovrebbe effettuare un severo controllo su bilanci e spese dei gruppi regionali.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, a Palazzo Madama c'è l'intenzione, da parte dei partiti, di "porre limiti tanto agli atti sui quali i magistrati contabili potrebbero esercitare le verifiche quanto alla possibilità di impiego della Guardia di finanza".
La prova che i partiti possano rendere più lieve il decreto dell'esecutivo si è già avuta per quanto riguarda il tetto minimo di 66 anni d'età e dieci anni di mandato che il governo avrebbe voluto introdurre alle pensioni dei consiglieri regionali, quando la classe politica partitica introdusse una piccola "norma" che ne vanificò il senso.
"È una riforma annacquata”, dicono i magistrati contabili, che lanciano
l’allarme anche sul ritorno dei vitalizi. Per Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, le modifiche apportate finora e quelle future potrebbero pregiudicare il potere d’intervento della magistratura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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