Entro il 2016 gli uomini e le donne dovranno ricevere, a parità di ruolo, lo stesso stipendio. È l’impegno assunto dal governo tecnico in commissione Lavoro a Palazzo Madama, accogliendo un ordine del giorno dell'Italia dei Valori che è è stato approvato all’unanimità nell’ambito dell’esame del disegno di legge sul mercato del lavoro.
"Mi scuso per il ritardo né elegante né istituzionale ma le cose in Senato sono complicate e i tempi non sono decisi dai ministri", ha commentato il ministro del Welfare Elsa Fornero spiegando che la riforma è molto attesa. "Non è miracolistica - ha continuato la titolare del Welfare - ma un tassello di un piano più ampio per instradare l’Italia su sentieri più virtuosi di benessere e coesione sociale". Adesso i lavori vanno avanti. Il governo dovrà emanare dei decreti per consentire la partecipazioni dei lavoratori agli utili dell’azienda. L'emendamento prevede una serie di principi e criteri direttivi per l’applicazione della norma tra cui l’istituzione di organi di sorveglianza a cui anche i lavoratori dovranno partecipare e con stessi diritti e obblighi, nel caso di imprese oltre i 300 unità di personale, e la previsione dell’accesso privilegiato dei lavoratori dipendenti al possesso di azioni, quote del capitale dell’impresa, o diritti di opzione sulle stesse, direttamente o mediante la costituzione di fondazioni.
Il Senato ha dato il via libera all’emendamento al ddl lavoro che ripristina l’esenzione dai ticket sanitari per i disoccupati a basso reddito e i loro familiari.
La commissione Lavoro ha confermato così la volontà del governo di correggere quello che era stato definito un refuso, vale a dire la cancellazione dell’esenzione nel testo della riforma del lavoro uscito da Palazzo Madama.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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