La Lega apre al centro: accordo con l’Udc

Il patto con Cesa per le Europee: «Valori comuni». Nuovo attacco alla Von der Leyen sulle nomine Ue

La Lega apre al centro: accordo con l’Udc
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L’obiettivo della Lega di mantenere alle Europee l’8% delle ultime Politiche passa per una serie di accordi elettorali con portatori di voti soprattutto al Sud, dove il Carroccio è meno radicato. L’ultimo «patto federativo» è quello siglato con l’Udc di Lorenzo Cesa, partito che porterà in dote a Salvini un pacchetto di preferenze e che in cambio ottiene di poter formare un sottogruppo Udc alla Camera.

L’operazione ha per Salvini un doppio significato. Assicurarsi delle preferenze con gli uomini dell’Udc nelle liste del centro sud. E coprire l’area moderato-cattolica, che quindi va verso l’ennesima mini-scissione: Lupi nell’orbita di Forza Italia, Cesa in quella leghista. Il regista dell’operazione è Nino Minardo, deputato leghista, siciliano, con un passato in Forza Italia, poi Pdl, e poi nel partito di Angelino Alfano (si chiamava Ncd, per i cultori di modernariato politico). Sarà lui a migrare nel gruppo Udc alla Camera, per garantire i numeri minimi previsti dal regolamento. Il patto è poi stato siglato da Cesa e Salvini, che in una nota del partito parla dei «contenuti programmatici comuni» da portare a Bruxelles, tra i quali «valorizzazione delle tradizioni e dei valori cristiani dell’Europa, tutela della famiglia».

L’accordo «è una risposta a quel mondo cattolico disorientato che nel tempo ha ingrossato le fila del non voto e per i tanti amministratori sui territori» dice Minardo. Tra i campioni di consensi che passano alla Lega c’è Aldo Patriciello, 83mila preferenze alle Europee 2109. Sarà il nome forte della Lega in Sicilia, insieme ad un altro acquisto - frutto del lavoro del commissario leghista in Campania e Sicilia, Claudio Durigon -, quello di Raffaele Stancanelli, ex sindaco di Catania ed eurodeputato uscente di Fdi, passato con Salvini. Un altro «mr. preferenze» arruolato dalla Lega è Luigi Barone, in Campania. Anche da lui i leghisti si aspettano una dote di voti molto utili alle Europee in una zona, la Campania, che non è mai stata troppo generosa con la Lega. Invece, dicono dal partito, è appena stato finalizzato il passaggio alla Lega di un consigliere comunale a Napoli, con cui nascerà il gruppo consiliare Lega a Napoli. Un evento storico per il Carroccio, a suo modo.

Se al centronord Salvini punterà su leghisti doc e, molto probabilmente, sul generale Vannacci, al sud si punta sulla rete di accordi con partiti forti localmente. Oltre all’Udc, sono stati siglati patti con «L’Italia del meridione» mentre si lavora ad altri accordi in Sardegna e Sicilia. Pezzi di una campagna elettorale che, da qui a giugno, prenderà di mira soprattutto Ursula von der Leyen, simbolo della maggioranza Ppe-Socialisti che Salvini vuole sventare.

La Lega sta cavalcando il caso Pfizer, in cui la numero uno della commissione Ue è indagata.

Ieri un altro attacco leghista, sulla nomina dell’eurodeputato della Cdu, Markus Pieper, a inviato Ue per le Pmi, già contestata da Josep Borrell, Thierry Breton e Paolo Gentiloni. «Da Von der Leyen mi aspetto risposte concrete ai cittadini ed europei, non favori agli amici» commenta Matteo Salvini.

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