Il voto difforme sul canone Rai di ieri in commissione Bilancio al Senato continua a fare discutere all'interno della coalizione del centrodestra. Forza Italia aveva votato contro l'emendamento proposto dal leghista Giorgio Maria Bergesio, che era stato respinto con 12 voti contro 10. La reazione del partito guidato da Matteo Salvini era arrivata poco dopo con l'astensione su una proposta degli azzurri Claudio Lotito e Adriano Paroli sulla sanità in Calabria. Oggi è arrivato il duro commento del portavoce nazionale di Fi, Raffaele Nevi, proprio a seguito di quello che è successo a Palazzo Madama: "La Lega si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più".
Nell'intervista rilasciata ad Affari Italiani il vicecapogruppo vicario alla Camera del movimento di Antonio Tajani aggiunge che "non serve una verifica di governo, ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise". Anche su altri temi come quello dello ius scholae, che Nevi sottolinea sia indicato in qualche modo "al punto sei del programma elettorale con il quale abbiamo vinto le elezioni nel 2022" dove c'è il "principio generale di una migliore integrazione degli stranieri regolari in Italia. Ed è proprio la nostra proposta che abbiamo chiamato Ius Italiae".
Poi, arriva una stilettata nei confronti del leader della Lega: "Salvini, passatemi il termine, fa un pò il 'paraculetto' e dice che nel programma c'è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l'emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti - aggiunge -. Noi diciamo invece di usare quelle risorse per ampliare la platea delle persone che potranno beneficiare della riduzione dell'Irpef, per eliminare la sugar tax o per aumentare le pensioni minime. Tutti obiettivi condivisi e scritti nel programma di governo".
Proprio a proposito del vezzeggiativo utilizzato nei confronti di Salvini, Nevi ha poi voluto chiarire poche ore dopo: "Ho visto che la sinistra non vede l'ora di mettere zizzania all'interno della coalizione. Mi dispiace che sia stato completamente travisato il mio pensiero ed estrapolato ad arte. Salvini porta avanti una legittima proposta politica in assoluta trasparenza e onestà intellettuale - precisa -. Governiamo bene insieme da sempre sia sul territorio che a livello nazionale e non ci saranno problemi di nessun tipo, come ha più volte ribadito Antonio Tajani in questi giorni. Comunque ci tenevo a scusarmi se le mie parole sono risuonate come offensive nei confronti del leader della Lega. Ognuno di noi sa bene che come diceva Berlusconi la coalizione è il nostro bene più prezioso che ognuno deve sempre salvaguardare".
A chi gli chiede che in molti nella Lega, pur senza dichiararlo, pensano che Forza Italia abbia votato contro il taglio del canone Rai per difendere Mediaset e i figli di Berlusconi, Nevi risponde prontamente: "Falso anche questo. La Lega con il suo emendamento non proponeva di abbassare o aumentare il tetto pubblicitario della Rai ma di tagliare il canone, non c'entra assolutamente niente". Il parlamentare umbro fa altresì notare che, in ogni caso, l'aumento del tetto pubblicitario per la Rai "non danneggerebbe Mediaset ma tutto il sistema editoriale italiano. Anzi forse Mediaset meno di tutti. Chi dice queste cose è solo perché vuole confondere le carte e tentare di buttare la palla in tribuna".
In poche parole, la Lega voleva "far risparmiare 50 centesimi al mese a persona creando un buco di 450 milioni alla Rai che poi sarebbe dovuto essere risanato dallo Stato altrimenti la tv pubblica sarebbe fallita.
Pensiamo solo che la sugar tax vale 250 milioni di euro e sta terrorizzando l'intero sistema produttivo italiano di quel settore - conclude Nevi -. Usiamo i soldi per le priorità e tra queste non c'è certo l'abolizione del canone Rai".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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