Letta si aggrappa alla poltrona e gioca la carta del patto di coalizione

Dopo l'incontro con Renzi e le voci su un rimpasto o su un avvicendamento a Palazzo Chigi, Letta gioca il tutto per tutto per mantenere la poltrona. Presentato il patto di coalizione: "Non sono io che ho perso tempo. Ora cambiamo marcia". E lancia la stoccata a Renzi: "Chi vuole il mio posto lo dica apertamente"

Letta si aggrappa alla poltrona e gioca la carta del patto di coalizione

Nonostante le pressioni, Enrico Letta non molla e cerca il rilancio del suo governo. Questa mattina ha incontrato il segretario Matteo Renzi, che avrebbe già pronta la lista dei ministri per un proprio esecutivo, ma il premier non si sarebbe fatto scoraggiare.

In attesa che la questione venga discussa nella direzione Pd prevista per domani, il presidente del Consiglio non indietreggia e presenta il nuovo patto di coalizione promesso da tempo che dovrebbe permettere alla maggioranza di ritrovare l'unità attorno a pochi punti. Un patto che si chiama "Impegno Italia 2014" e il cui logo ha fatto la sua comparsa sul sito del governo già mezz'ora prima che Letta lo presentasse ufficialmente.

"Sono sereno. Anzi, sono zen", ha detto durante la conferenza stampa, quasi ad esorcizzare un arrivo del segretario Pd al suo posto, "Le mie prospettive personali non c’entrano niente né sulle cose di adesso né sulle cose che mi si propongono per il futuro. Io chiedo chiarezza e penso che la chiedano i cittadini che vogliono sapere che cosa succede alla luce del sole. Le dimissioni non si danno per dicerie e manovre palazzo. Ognuno deve pronunciarsi e dire che cosa vuole, specie chi vuole venire al posto mio". No anche al rimpasto: "Gli unici governi possono nascere in Parlamento, il mio governo è nato in Parlamento. Sto cercando di proporre un metodo per risolvere una crisi che se affrontiamo senza attenzione alla logica della cristalleria può finire male. Dobbiamo stare molto attenti e gestirla con molta attenzione".

Poi scarica le colpe sul Pd, reo di aver fatto slittare il documento: "Se qualcuno ha perso tempo, quello non sono io", ha precisato, "Perché presento il programma adesso? Perché rispetto regole e impegni. Il Pd ha chiesto e deciso di votare prima la legge elettorale. E io l’ho fatto perché sono uomo del Pd". Sulla scadenza, invece, aggiunge: "Io non metto una data. Impegno italia è legato alle riforme su emergenza economica-finanziaria e sull’impasse istituzionale".

Tra gli obiettivi del patto ci sono i due cari a Letta: lotta alla disoccupazione e la crescita. "Sono orgoglioso di quello che ho fatto in 10 mesi di governo: abbiamo realizzato molto per le condizioni date e sono rammaricato perchè le condizioni non ci hanno fatto fare il dovuto", ha sottolineato il premier, secondo cui dentro Impegno Italia c’è "una visione di un’Italia che riparte, un cambio di marcia significativo". E aggiunge: "Qui dentro ci sono 6 punti sulla parte dell’attuazione: sei punti che modificano le regole, a partire dai concerti amministrativi che sono la tomba dell’ approvazione delle misure economiche".

Importante, poi, una riforma della scuola: "Cominciare e finire prima: vogliamo un grande piano per il Paese perché la scuola cominci a 5 anni e finisca a 18. E ci siano scuole sicure e cablate. Un piano ambizioso con bambini al centro".

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