L'ira delle famiglie: "Più rischi per i nostri figli"

Il direttore del Moige Affinita: "Passa il messaggio che farsi una canna non è grave, aumenterà l'offerta di droga"

L'ira delle famiglie: "Più rischi per i nostri figli"

Roma - «Il clima culturale che si sta creando intorno alla droga, e il messaggio che si lascia intendere, è che in fondo “non c'è niente di male in una canna” dimenticando che quasi tutti iniziano dalla cannabis». Antonio Affinita, direttore generale del Moige (Movimento Italiano Genitori), un'organizzazione con oltre 30mila genitori associati, è molto allarmato dalla situazione italiana.
Con l'abolizione della Fini-Giovanardi migliaia di piccoli spacciatori condannati in via definitiva potrebbero uscire di galera. Cosa ne pensa?
«Come cittadini e genitori siamo fortemente preoccupati, aumenterà sicuramente il rischio concreto di una maggiore offerta di droga a disposizione per i nostri figli, ed il messaggio indiretto ai giovani sarà devastante».
Quanti giovani fanno uso di droghe leggere?
«Il concetto di droga “leggera” è errato, sono sempre pesanti e la droga è sempre droga. Sulla cannabis facciamo riferimento ai dati del Dipartimento politiche antidroga della presidenza del Consiglio (Dpa), che ne parla come l'unica droga in crescita nei consumi. Altro dato allarmante è sapere che 1 liceale su quattro fa uso di droga».
A che età iniziano di solito?
«In genere dai 13 anni, anche grazie ai “cattivi maestri” come alcuni rapper che incitano al consumo di droga».
Le famiglie come cercano di affrontare il problema di un figlio che fa uso di «droghe leggere»?
«Si sentono sole e poco sostenute. Dal web oltre 800mila siti (dati Dpa) incitano i giovani all'uso di droga. È difficile, se non impossibile per un genitore, vigilare su Facebook in merito alla partecipazione del figlio ad un gruppo pro-droga, che sui social network nascono come funghi. Abbiamo segnalato Facebook al Garante della privacy, in quanto “impedisce” di svolgere ruolo genitoriale».
Ma le istituzioni cosa fanno?
«Molto ha fatto il Dpa, adesso la delega alla droga è stata assunta ad interim dal presidente Renzi. Ma ad oggi il dipartimento, nonostante l'urgenza, è fermo, e siamo preoccupati».
Nelle scuole il tema dei rischi dell'uso delle droghe leggere viene affrontato?
«Da un lato si affronta ma in altri casi diventa luogo di spaccio ed iniziazione. I controlli con cani antidroga nelle scuole sono sempre più frequenti. Chiederemo al ministero un tavolo per affrontare questa devastante piaga sociale».
Cosa farete?
«Abbiamo fatto una petizione on line al presidente della Repubblica che ha raggiunto in una settimana circa 20mila adesioni.

Ma ad oggi il Quirinale non ci ha dato una data per consegnare le firme. Con altre associazioni abbiamo manifestato a Montecitorio contro il decreto sulla droga. Altre iniziative seguiranno, sulla droga non possiamo tacere, per amore verso i nostri figli».

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