Ascensore, limonate e piazze: l'opposizione le prova tutte per mostrarsi compatta come una testuggine romana contro il governo Meloni. Ma rischia di apparire come un esercito allo sbaraglio.
I leader non riescono a sorseggiare nemmeno un drink insieme. Alla foto di Campobasso della limonata tra Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni mancava il capo dei Verdi italiani Angelo Bonelli. Mistero. Forse no. Il talent scout di Aboubakar Soumahoro ha disertato l'incontro con i compagni del campo largo. Pare che Bonelli sia infuriato con Conte per la riabilitazione di Alfonso Pecoraro Scanio, l'ex numero uno dei Verdi italiani, tra l'altro scopritore proprio del talento di Bonelli. Tra i due però adesso non corre più buon sangue. Anni fa la faida nel partito dei Verdi tra Pecoraro Scanio e Bonelli è finita malissimo. Il ritorno al fianco di Conte dell'ex ministro dell'Ambiente è andato di traverso a Bonelli che si è lasciato scappare (giorni fa) in Transatlantico commenti molto ironici e velenosi sulla foto della limonata. Bonelli teme che Pecoraro Scanio possa soffiargli la fetta di consenso (l'1%) del mondo ambientalista di sinistra. L'opposizione si sforza di apparire unita. Dopo la limonata c'è la battaglia del salario minimo. C'è una novità stavolta: Carlo Calenda. Le forze di opposizione trovano un punto di caduta comune sul tema del salario minimo, partendo da 9 euro come soglia minima. Ad annunciarlo in pompa magna sono stati M5s, Sinistra Italiana, Azione, Pd, Europa Verde e +Europa in una nota. Passano pochi minuti dall'annuncio che arriva il primo strappo: Matteo Renzi si sfila. Il leader di Italia Viva non sottoscrive la proposta. In questo caso però Schlein e Conte non si strappano i capelli. Dal drink alla piazza. Altre divisioni. Landini si mobilita contro l'esecutivo. Reazione fredda da parte dei leader dell'opposizione. Inutile parlare della guerra in Ucraina. Conte va per la sua strada. In Parlamento le opposizioni si spaccano sulle missioni internazionali. L'altra grana arriva dalla Campania. Elly Schlein vorrebbe fissare a Napoli la tappa nel Mezzogiorno dell'estate militante, l'iniziativa (la prima) politica della segretaria dem. Ma subito è arrivato l'alt di Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania sta facendo «carte false» per impedire l'evento di Napoli. Dal fronte di Schlein si muove Marco Sarracino che invece vorrebbe farla a Napoli per lanciare il guanto di sfida a De Luca. L'altra opzione, per l'estate militante, è la tappa in Calabria. Piccolo inconveniente. Nella sinistra calabrese tira una brutta aria dopo la maxi operazione dei Ros contro la ndrangheta.
Tra gli indagati ci sono anche l'ex governatore Mario Oliverio e l'ex deputato Pd Adamo. Proprio l'ex governatore della Campania era tra i sostenitori Schlein al congresso contro Stefano Bonaccini. Non resta che la Puglia di Emiliano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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