Lusi 7 ore davanti ai pm "Investimenti per conto della corrente di Rutelli"

Interrogatorio fiume dell’ex tesoriere. Tra i documenti presentati ci sarebbero lettere e incarichi firmati da alcuni dirigenti politici

Lusi 7 ore davanti ai pm "Investimenti per conto della corrente di Rutelli"

Roma - Sette ore e mezzo di faccia a faccia con i magistrati che lo hanno spedito in prigione. Da una parte il gip di Roma Simonetta D’Alessandro, il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il pm Stefano Pesci, che lo accusano di aver utilizzato per scopi personali 23 milioni di euro della Margherita, dall’altra lui, l’ex tesoriere che mollato dai colleghi della politica ha deciso di raccontare tutto quello che sa per non essere l’unico capro espiatorio e per convincere gli inquirenti che non ha fatto tutto da solo, che c’era davvero il mandato fiduciario di cui ha sempre parlato, anche per l’acquisto degli immobili, e che altri come lui avrebbero attinto dalle casse del partito.
Nella sala interrogatori del carcere di Rebibbia, dove è rinchiuso da quando mercoledì il Senato ha votato sì al suo arresto, Luigi Lusi continua a tenere banco. Ricostruisce la storia della Margherita e dei soldi che sarebbero dovuti confluire nel Pd e di cui invece si sarebbero perse le tracce. Racconta la sua verità sui flussi di denaro e sui finanziamenti che avrebbe elargito per anni ai capi corrente. Questa volta è più esaustivo e fornisce ai pm la documentazione per verificare se davvero, come va sostenendo da quando non ha più nulla da perdere e nessuno da proteggere, non è lui l’unico ad essersi arricchito con i soldi del partito come del resto ha ammesso anche ieri di aver fatto. I nomi dei parlamentari a cui ha girato denaro li aveva già fatti davanti alla giunta per le autorizzazioni a procedere, tirando in ballo i vari Renzi, Bianco, Franceschini, Rutelli, Bindi e Fioroni e fornendo una chiavetta usb dove la sua segretaria annotava la contabilità parallela. Ieri è andato a fondo, ma saranno i magistrati a dover accertare se il denaro della Margherita è stato poi utilizzato per fini diversi da quelli politici. «Tutti gli investimenti immobiliari che ho fatto dal 2007 in poi li ho fatti per conto della corrente rutelliana, c’era un preciso patto fiduciario per far rientrare i soldi in questa maniera», fa mettere a verbale.
Con gli elementi che aveva fornito finora le indagini non hanno portato a nulla di penalmente rilevante, l’interrogatorio fiume di ieri potrebbe cambiare la carte in tavola. Adesso l’inchiesta potrebbe imboccare una strada diversa e altri, oltre all’ex tesoriere, potrebbero essere chiamati a piazzale Clodio a chiarire e giustificare le spese sostenute con scontrini e fatture per allontanare i sospetti lanciati dall’ex tesoriere. Un estremo tentativo di agitare le acque per vendicarsi dell’esito del voto dell’aula oppure il desiderio di chiarire davvero come negli anni sono stati utilizzati i fondi del partito guadagnandosi così la possibilità di uscire al più presto dal carcere? Al termine dell’interrogatorio, a sera inoltrata, dopo che Lusi aveva risposto per oltre sette ore alle domande del gip e fornito dove possibile i riscontri cartacei di quanto detto, quelli tenuti strategicamente in un cassetto fino ad oggi, l’avvocato Luca Petrucci ha deciso di aspettare a presentare, come annunciato, l’istanza di remissione in libertà. Per i magistrati «il quadro accusatorio si è rinforzato ed è stato corroborato da dettagli che ora dovranno essere esaminati».
In molti, anche ai vertici del Pd, ieri hanno atteso l’esito dell’interrogatorio con trepidazione. Del resto l’aria della vigilia era da resa dei conti finale e Lusi era stato chiaro: «Ho ancora molto da dire ai magistrati».

E mentre lui parlava il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace si divertiva a twittare: «Lusi canta, Lusi-gnolo» e poi, dal vivo, a margine dell’inaugurazione della sede del partito a Pomigliano d’Arco, ancora più calzante: «Se canta “Lusignolo”, se dice la verità farà molto male alla sinistra. È giusto che stia in galera, ma è ingiusto che ci sia da solo».

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