"La Ue è contraria alla pena di morte in qualunque situazione" ed è convinta che "qualunque decisione" dell'India sui marò "avrà un impatto su tutta la Ue". Il presidente della Commissione Ue Josè Barroso, al termine dell'incontro con Letta, interviene così sul caso dei marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, paventando anche la possibilità che la vicenda possa "avere un impatto sulle relazioni complessive fra l'Unione europea e l'India e deve essere valutata con attenzione". Gli ha fatto eco il premier italiani: "I due fucilieri sono oggi in India in una condizione che vogliamo termini il prima possibile. La solidarietà dei nostri partner europei è importantissima per arrivare a quella soluzione che crediamo debba arrivare il prima possibile".
Intanto i legali dei fucilieri di Marina risponderanno domani ad una convocazione fissata dal giudice speciale della Session Court di New Delhi, Darmesh Sharma, a cui la pubblica accusa indiana vorrebbe trasferire la tutela giudiziaria dei marò. Nelle due precedenti udienze la difesa degli italiani ha decisamente contestato la legittimità della richiesta, in primo luogo per la persistente assenza, dopo ben due anni dall'inizio della vicenda, di precisi capi d'accusa nei loro confronti. E contemporaneamente per il fatto che la polizia investigativa Nia si propone di accusare i marò utilizzando una legge per la repressione della pirateria (Sua Act) che la obbliga a chiedere la pena di morte, capovolgendo inoltre l'onere della prova. Nell'udienza di domani pomeriggio, ha appreso l'Ansa, gli avvocati ricorderanno che in Corte Suprema è stato presentato giorni fa un ricorso riguardante "l'inaccettabilità dell'assenza dei capi di imputazione" e "la possibile utilizzazione del Sua Act, legge non contemplate dalle direttive che la stessa Corte diede lo scorso anno" quando parlò di "indagini rapide" e di "Tribunale Speciale con udienze quotidiane". Con questi presupposti, si chiederà al giudice di attendere gli sviluppi di quel dibattito, prima di entrare eventualmente nel merito della richiesta indiana.
I prossimi giorni, comunque, saranno importanti perché il pm aggiunto indiano, Siddharth Luthra, ha promesso che verrà ufficializzata la linea con cui l'India intende processare i due militari italiani. Questo dovrebbe avvenire entro il 3 febbraio, quando i giudici della Corte Suprema cominceranno ad esaminare la risposta di Delhi alle sollecitazioni di parte italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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