Meloni: "Sbarchi dalla Tunisia in diminuzione". E i numeri le danno ragione

Gli sbarchi, secondo i dati pubblicati dal ministero dell'Interno, da settembre a ottobre, sono calati da 19.168 a 7.741

Meloni: "Sbarchi dalla Tunisia in diminuzione". E i numeri le danno ragione
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“Lo dico in punta di piedi. Per la prima volta nel mese di ottobre il numero di migranti irregolari è diminuito rispetto all'anno precedente”. il premier Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo, mette in evidenza la “significativa riduzione delle partenze dalla Tunisia registrata nelle ultime settimane”.

Un risultato che è opera non di “un accordicchio, ma l'inizio di una partnership strategica” con la Tunisia."Nell'ultimo mese le cose stanno andando molto bene e lo si deve alle autorità tunisine perché vedono che c'è un approccio diverso con le autorità italiane", ha aggiunto la Meloni. La soluzione, secondo il presidente del Consiglio, non consiste nel redistribuire i migranti ma nel “fermare le partenze illegali, oggi in Ue ne sono più consapevoli ed è un tema che abbiamo cominciato a porre noi, prima l'Italia non l'aveva mai posto". E tutto questo avviene mentre la Germania annuncia che 255.330 migranti saranno costretti a lasciare il Paese entro il 30 settembre. Di questi ben 205.196 con sospensione temporanea dell'espulsione per motivi di fatto o legali.

E i dati sembrano dar ragione alla Meloni sul fatto che gli accordi con la Tunisia stanno iniziando a produrre effetti positivi. Sul sito del ministero dell’Interno, infatti, il cosiddetto “cruscotto” evidenzia che da settembre a ottobre gli sbarchi sono calati da 19.168 a 7.741. "Il lavoro incessante del governo Meloni dà i suoi frutti", spiega la deputata Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia. "Attenzione alla dimensione esterna, dialogo con gli Stati africani per il blocco delle partenze e stretta all’immigrazione irregolare è l’unica strada percorribile", dice a ilGiornale.it la meloniana Kelany, convinta che la diminuzione del trend degli sbarchi sia la prova che "siamo sulla strada giusta per una soluzione strutturale del fenomeno migratorio". Una strada che, come ha spiegato oggi la Meloni in Parlamento, prevede di ottenere alcuni risultati in sede europea. In primo luogo "l'immediata implementazione dell'accordo con la Tunisia", poi "la piena attuazione del Piano di azione in dieci punti presentato dalla Commissione europea" e "il varo di una missione navale europea, in accordo e in collaborazione con le autorità del nord africa". Nelle intenzioni del premier vi è anche la volontà di coinvolgere il Parlamento nella stesura del Piano Mattei. E tutto questo avviene mentre Papa Francesco, nel messaggio all'VIII Festival della Migrazione, ribadisce: "Le risposte alle sfide migratorie di oggi non possono che essere articolate, globali e a lungo termine".

Bergoglio ha incoraggiato "a sviluppare proposte concrete per favorire una migrazione regolare e sicura" ma anche a "garantire" a tutti "il diritto a non dover migrare". Insomma, il clima attorno alla tematica dell’immigrazione sta radicalmente cambiando in Europa.

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