“Se non facessi un altro mestiere mi piacerebbe fondare un movimento per il lavoro ai giovani”. Enrico Mentana sul suo profilo Facebook comincia a pensare ad alta voce. Il direttore del tg La7 guarda avanti e di lato. La politica ha già sedotto e spesso abbandonato diversi giornalisti.
I precedenti illustri non mancano, da Michele Santoro parlamentare europeo a David Sassoli fino a Lilli Gruber. Sia chiaro: Mentana non ha detto che lo fa, ma che di sicuro gli piacerebbe. E si sa che a forza di continuare a scrivere o a parlarne, prima o poi il grande passo rischia di essere fatto.
Mentana ha già le idee chiare per il suo movimento: “Poggerebbe su un programma semplice: ribaltare tutto il nostro impianto sociale e normativo, politico e sindacale, che tutela fino in fondo chi è già inserito nel mondo del lavoro, delle professioni e della pubblica amministrazione - dai diritti sul lavoro, ai mutui, ai sussidi ...di disoccupazione, alle pensioni - tutto a scapito delle nuove generazioni”, spiega sempre sul social network.
“Mitraglietta” si rivolge a un target ben preciso: i giovani. E attacca tutti: “Nella concorde insensibilità verso i giovani, di cui sono corresponsabili i governi, gli imprenditori e i sindacati, non si è solo perpetrata un'ingiustizia, ma si è anche essiccata la pianta del ricambio sociale e culturale di questo paese, che - con tutto il rispetto - sembra sempre più una immensa casa di riposo”.
Un ricambio generazionale che, va detto, è stato lui il primo a bloccare dentro le sue redazioni. Sia ai tempi del tg5 che ora a Tg La7 non sembra ci sia un giovane sostituto adatto a prendere la plancia di comando della direzione dell’informazione. E lo dicono i numeri. I tg di Mentana sono Mentana dipendenti. Chapeau al conduttore, al direttore che ha portato il piccolo tg La7 da poche centinaia di migliaia di spettatori a i 2,1 milioni attuali. Ma un grande direttore deve sempre e comunque preoccuparsi di creare un successore.
E Mentana a lanciare un giovane non c’ha mai pensato. Poi dietro le parole del giornalista potrebbe esserci già la scaltrezza del politico che sa quando abbandonare la nave. La7 in questi mesi è al centro di voci che vorrebbero la rete in vendita. Ad essere interessati al giocattolo di casa Telecom sono in tanti. Fra questi anche Carlo De Benedetti. L’ “ingegnere” di certo cercherebbe di dare una linea chiara alla rete e magari potrebbe pure regolare il fenomeno Mentana.
E a “Chicco” questo potrebbe non andar giù.La chiusura del suo post sul social network ha un velo di malinconia: “Quando avevo 25 anni potevo scegliere che mestiere fare, e con me tutti i miei coetanei”. Chissà che non cambi idea...
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