La colpa della crisi? Delle imprese. Parola di Mario Monti, cioè il presidente del Consiglio che ha soffocato di tasse il paese e in particolar modo le imprese. Dopo aver depresso l'economia si stupisce della mancata crescita. Insomma, signori imrpenditori, siete cornuti e mazziati. Vi ha spremuto fino al midollo e ora vi fa anche "marameo". Acquattato nell'untuoso salotto di Che tempo che fa, il professor Monti assicura che non ha alcuna intenzione di abbandonare il mondo della politica: "Continuo a mio modo ad interessarmi alla vita pubblica italiana a sostegno di iniziative che siano per le riforme, per l’Europa e contro il bipolarismo conflittuale". Quindi nonostante la cocente delusione elettorale il premier rimane al timone del "centrino"? Non esattamente. Perché, ha assicurato il premier, non ha intenzione di essere né segretario né presidente di Scelta Civica. Sul Quirinale, invece, auspica una larga convergenza di tutte le forze politiche: "Mi batterò perchè il presidente della Repubblica sia eletto con il consenso più ampio possibile, che includa Pd e Pd".
L'appello lanciato in questi giorni da Confindustria, e condiviso anche dai sindacati, affinchè la politica faccia presto per non mettere a rischio la ripresa economica dell’Italia "fa piacere" a Monti. Con dei distinguo. Perché, secondo il professore bocconiano, le risponsabilità sono diffuse e non solo politiche: in particolar modo di imprese e sindacati. "Sindacati e Confindustria che si abbracciano e hanno punti in comune - ha detto a Fabio Fazio - e vogliono dare il senso che loro sono la parte moderna" va bene purchè "non si dimentichi che se l’Italia non cresce è dovuto anche a lacune della politica e moltissimo è dovuto ai sindacati e alle imprese". "Il mondo del capitalismo italiano non ha saputo ammodernarsi in questi anni. E il mondo dei sindacati ha responsabilità storiche nell’arretratezza. Non possono chiamarsi fuori - ha precisato - sono due responsabili della dinamica dell’economia italiana". E le responsabilità di un anno di governo dei professori?
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