L'ex premier tecnico, attualmente candidato "politico" per la premiership, diffonde da Palazzo Chigi dati idilliaci sul suo operato nei dodici mesi al timone del governo e i progetti per il 2013. Ma i progetti di chi, dato che l'esecutivo è dimissionario? I progetti di Mario Monti stesso, praticamente la sua celeberrima agenda. Quindi il programma di una parte politica e non di un'istituzione quale è palazzo Chigi. Insomma l'analisi di un anno, pubblicata sul sito web della presidenza del Consiglio, più che un consuntivo, peraltro alquanto edulcorato, dei risultati dello scorso governo, sembra una furbesca mossa di campagna elettorale. Il Monti premier e il Monti candidato premier, in questo comunicato, sono totalmente sovrapposti. Una forzatura resa ancora più evidente dal fatto che i provvedimenti di cui il governo si picca, sono stati tutti approvati assieme a Pdl e Pd, che ora sono diretti competitor del Professore.
Ma passiamo al lungo comunicato. Si inizia ovviamente con il mantra che da mesi ossessiona tutti gli italiani: lo spread. La nota magnifica i risultati ottenuti dal governo rispetto al suo predecessore: "Oggi la situazione è diversa, il clima che si respira intorno all’Italia è diverso". A seguire un capitolo sui risultati ottenuti in Europa e poi un paragrafetto agiografico sui "miglioramenti della situazione economica". "A poco più di un anno dal momento più drammatico della crisi, si può dire che le prospettive per il futuro sono migliorate in modo significativo" si legge nel comunicato. Il Paese dipinto nella nota di palazzo Chigi è una terra idilliaca (e immaginaria) in cui l'economia si riprende, la corruzione è arginata e la casta messa a stecchetto. Un quadro che, alla luce degli ultimi dati, sembra piuttosto distante dal Paese reale. Fin qui siamo alla solita autocelebrazione. Il diario di un anno di tecnici diventa un'antologia di trionfi in cui vengono accuratamente sbianchettati tutti i dati negativi. Ma il meglio si raggiunge quando la nota affronta le tematiche fiscali. "L’obiettivo è di ridurre di un punto e progressivamente la pressione fiscale, iniziando dalle aliquote più basse per dare respiro soprattutto alle fasce più deboli" . L'obiettivo di chi? Sorge il dubbio che possa essere quello del cartello Monti-Casini-Fini. Praticamente uno spot elettorale trasmesso sul sito della presidenza del Consiglio.
Il tutto reso ancora più paradossale dal fatto che la pressione fiscale nel 2013, grazie alle politiche del governo Monti, passerà dal 44,7% al 45,3%. Insomma, le riforme del governo sono virtuose ma devono essere completate, dice la nota. Da chi? Dal professor Monti, of course. Questo sembra scritto con l'inchiostro simpatico: non si vede, ma c'è.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.