"Meloni nostalgica degli editti…". La solita (vuota) retorica della Schlein

La segretaria dem tira in mezzo anche Berlusconi per attaccare Meloni sulle nomine Rai: "Sta facendo una occupazione con decreti contra personam"

"Meloni nostalgica degli editti…". La solita (vuota) retorica della Schlein
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Elly Schlein è stata ospite di Piazzapulita, il programma degli amici in cui sentirsi protetta e senza ricevere troppe domande scomode. Ha potuto sparare ad alzo zero contro Giorgia Meloni e contro Silvio Berlusconi, oltre che contro tutto l'esecutivo di centrodestra, senza contraddittorio e senza un accenno di critica, così come piace a lei. Dopo Fabio Fazio, infatti, si è presentata da Corrado Formigli, due programmi che non sono certo noti per essere orientati alla contestazione degli argomenti degli "amici".

Pronti via, il segretario del Partito democratico è partito a testa bassa contro il presidente del Consiglio sul tema dei migranti: "Meloni non ha il coraggio di chiedere ai suoi alleati nazionalisti di fare la propria parte sull'accoglienza. Ci batteremo contro la legge Bossi-Fini: è stato uno dei punti della piattaforma con cui abbiamo vinto il congresso". Quindi, Schlein invoca il superamento di Dublino e critica la Francia per le sue politiche che, a differenza di quanto avviene in Italia non prevedono il divieto di respingimento dei migranti. "Manca la solidarietà europea, che dovrebbe consentire le vie legali per l'accesso", ha aggiunto.

Non è mancato nemmeno l'attacco a Francesco Lollobrigida, che nelle scorse ore ha parlato di "etnia italiana da tutelare", perché a lei quelle parole "fanno un effetto sbagliato" e le considera sbagliate. "È proprio il concetto di razza che non dovrebbe esistere. Questo concetto dobbiamo lasciarlo ad altri tempi", ha aggiunto, accusando FdI di non voler fare ola sua parte per cambiare il trattato di Dublino, perché "non ha il coraggio per contrastare gli alleati nazionalisti in Europa".

Sul capitolo riforme, Elly Schlein ha annunciato "barricate" sull'autonomia differenziata di Calderoli, perché "è una riforma che spacca il Paese". E ha aggiunto di essere pronta al dialogo: "Vedremo ogni volta che sarà necessario, già da ieri abbiamo chiesto a loro cosa vogliono fare. Queste sono le condizioni: se è un dialogo vero e se tiene insieme una moratoria delle autonomie". Anche sul presidenzialismo, Schlein annuncia ostruzione e con malizia dice di aver "una contrarietà, non solo tra le forze di opposizione". Per questo motivo, spiega, in base ai suoi calcoli "non credo abbiano i voti dei due terzi del Parlamento per approvare la riforma".

Quindi, durante l'intervista, è arrivato anche l'affondo indiretto a Silvio Berlusconi: "Giorgia Meloni sarà l'ultima premier che opera una lottizzazione del servizio pubblico, vogliamo lavorare a una riforma complessiva per l'indipendenza, la libertà e il pluralismo dell'informazione.

Oggi il governo sta facendo una occupazione con decreti contra personam, Meloni è nostalgica degli editti che ha conosciuto quando era al governo con Berlusconi, anche su Inps e Inail. È una occupazione grave". Il segretario oggi storce il naso ma si chiamano nomine, ogni governo ne ha diritto e le hanno sempre attuate anche gli esecutivi di sinistra, da sempre.

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