Il Prof al Colle rompe gli indugi: pronta la sua lista

Oltre un'ora di colloquio con Napolitano per illustrare le mosse: discorso alle Camere prima dell'addio per lanciare una coalizione in suo nome. Con Udc, Fli e Italia futura. Qualche difficoltà politica resterebbe per il Senato, dove soltanto un listone aiuterebbe i centristi a superare lo sbarramento regionale

Il Prof al Colle rompe gli indugi: pronta la sua lista

L'ultima volta, a tentare di far chiarezza sul futuro politico di Monti era stato lui, Re Giorgio. Una lista del premier «non la vedo, non so che senso avrebbe», aveva detto Napolitano a fine novembre. Acqua è passata sotto i ponti, la legge di Stabilità è in via d'approvazione, manca ormai meno di una settimana allo scioglimento delle Camere. Il Professore non è strattonato, di più. E quando, ieri mattina, s'incontra per oltre un'ora con il capo dello Stato, il quadro politico è totalmente diverso.
Cosa che obbliga Napolitano a un brusco stop sul confine che divide logiche istituzionali e scelte politiche. Lui ci prova, dicono, a far balenare una serie di possibili conseguenze da una decisione che pure sembra sul piano inclinato. Ma sempre attento a non valicare quella frontiera, e molto attento a non perorare la causa del Pd, in evidente difficoltà per una discesa in campo di Monti. Napolitano d'altronde è in scadenza come Monti, in pieno semestre bianco, e sarà il suo successore a dare il prossimo incarico di formare il governo. Così l'unica battuta concessa dal capo dello Stato al termine dell'incontro sta tra Ponzio Pilato e chi ha la coscienza a posto. «Se l'incontro ha fatto chiarezza lo deve dire Monti», pausa. «E lo dirà lui». Come dire: quel che potevo dire ho detto, di più non potevo.
Non trapela irritazione, semmai una rassegnata «presa d'atto». Dalla frase di Napolitano emerge infatti che il Professore è sempre più deciso; d'altronde negli ultimi giorni troppi sono stati i segnali perché il tutto si risolva in quella «posizione di terzietà» che tanto comodo farebbe al Pd, ma che non assicura certo l'ascesa al Colle. La ricerca di un simbolo, le domande sulle procedure di raccolta firme, persino sul notaio presso il quale depositare marchi, la ressa di aspiranti candidati che hanno messo alle corde la segreteria di Palazzo Chigi. Questi gli ultimi ambiti di incertezza di Monti, che sicuramente non si candiderà in proprio (assai controversa la questione di sue eventuali dimissioni da senatore a vita), ma vorrebbe comunque una lista personale, slegata da altri partiti e movimenti, che farebbe da «catalizzatore» delle forze che si riconoscono nel suo programma.
Il Prof pensa dunque a un percorso a tappe, la prima delle quali sarebbe un discorso parlamentare dopo l'approvazione della legge sulla stabilità. Discorso d'addio che si tramuterebbe in discorso d'arrivederci. «Parlerà al Paese - conferma il ministro Riccardi in tivù - non sarà una battuta ma un discorso argomentato. Un discorso in cui argomenterà i motivi della sua scelta». Una specie di Manifesto montiano che, nelle parole usate da Riccardi, lo lanci come «riferimento politico e morale per un grande rassemblement di uomini e donne che vogliono cambiare l'Italia: non una proposta ideologica ma che sparigli e faccia tornare la voglia di tornare a votare». La maggiore preoccupazione di Monti è infatti quella di non venir confuso con quanti, pur appoggiandolo, hanno un passato. Ai vari Casini, Fini, eccetera toccherebbe perciò aggiungere il motto «per Monti» nel proprio simbolo alla Camera. Diverso il discorso per Italia Futura di Montezemolo, che potrebbe confluire e fornire il supporto organizzativo, indicando il premier quale «capo della coalizione».

Qualche difficoltà politica resterebbe per il Senato, dove soltanto un listone aiuterebbe i centristi a superare lo sbarramento regionale. Dettaglio - non irrilevante - sul quale i centristi per Monti non mancheranno di scornarsi fino alla fine.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica