"Vendetta per Ramy". Tra gli estremisti violenti di Roma c'era anche Zerocalcare

Zerocalcare era nella piazza politicizzata che chiedeva "vendetta per Ramy", ignorando le invocazioni dei genitori del ragazzo di non strumentalizzare la sua morte

Zerocalcare
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Torino, poi Roma e Bologna. Le città sono state messe a ferro e fuoco dagli antagonisti di sinistra, espressione dei centri sociali, scesi in piazza con le bombe carta da lanciare contro Carabinieri e Polizia di Stato. L'obiettivo, dichiarato negli striscioni e nelle intenzioni, la "vendetta per Ramy", il giovane di origine egiziana morto durante un inseguimento. Non guidava lui, ma dopo 8 km in cui lo scooter condotto da un suo amico ha sfrecciato tra le strade di Milano, è avvenuto ciò che non sarebbe dovuto accadere. A Roma, dietro lo striscione "Vendetta per Ramy, la polizia uccide", c'era anche Zerocalcare. Il fumettista elevato a maître à penser dalla sinistra è stato avvistato tra la folla.

Quella è stata una delle manifestazioni, insieme a Bologna, che sabato sono sfociate nelle violenze. Sono state lanciate bombe carta contro gli agenti, una delle quali ha fatto esplodere il vetro di un mezzo blindato. Un'altra ha colpito in faccia un poliziotto. Il bollettino finale parla di 8 agenti feriti a seguito di quello scontro. Per quanto grave, gravissimo, questo aspetto può essere momentaneamente accantonato. Zerocalcare, infatti, non ha partecipato agli scontri. Però era lì, non in un presidio che chiedeva "giustizia", come è corretto che sia e come si sta facendo attraverso le indagini. Ma era in una manifestazione che chiedeva "vendetta", che è un'altra cosa. La vendetta è un sentimento ancestrale che non deve e non può trovare spazio in una democrazia occidentale, che appartiene ad altre culture lontane da quello che è diventata l'Italia, e in generale l'Europa, negli ultimi secoli.

Fa riflettere che un simbolo della nouvelle gauche italiana, che si erge a moralizzatore un giorno sì e l'altro pure, si sia unito a un certo tipo di manifestanti. O forse no, visto il passato (e il presente) di Zerocalcare, legato a doppio filo al centro sociale Askatasuna di Torino. Zerocalcare è un'espressione dei centri sociali e la sinistra che lo usa come frontman dovrebbe valutare quali sono le sue posizioni prima di considerarlo un esempio. Il fumettista ha contribuito al tentativo di politicizzazione della morte di un giovane di 19 anni, chiedendo vendetta e non giustizia.

E non ha certo contribuito a quell'abbassamento dei toni invocato dai genitori stessi di Ramy, che si sono mostrati molto più moderati di lui e di tutti gli altri, chiedendo anche che la morte del figlio non venga politicizzata. Non certo una bella figura per Zerocalcare, sempre più divisivo e schierato su posizioni estreme.

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