La rosa dei candidati in lizza per il posto di premier nella prossima legislatura si allarga. Un altro nome, quello del giornalista Oscar Giannino, si è unito oggi a quelli emersi nei giorni scorsi, da Antonio Ingroia in su.
Giannino ha indugiato un po' prima di decidersi. Ha cercato nel frattempo un dialogo con l'ex premier Monti, per confrontarsi sul programma. In mancanza di una risposta concreta ha deciso però di candidarsi, avviando la raccolta delle firme necessarie perché il suo movimento (Fare-Fermare il declino) possa presentarsi alle urne.
L'annuncio (quasi ufficiale) della candidatura è arrivato questa mattina, in una conferenza stampa tenutasi al comitato romano di Fare. Con l'annuncio di Giannino anche la presentazione della candidata alla presidenza della Regione Lazio, l'imprenditrice Alessandra Baldassari.
Il movimento di Giannino non si pone in perfetta antitesi con la coalizione centrista di Monti. Al governo tecnico Fare riconosce un lavoro sul piano internazionale che avrebbe restituito credibilità all'Italia. Quello che è mancato è "un cambio di marcia rispetto alla politica del 'tutto tasse'". Ma anche l'appalto a Montezemolo "della società civile".
Quello che si sa al momento è che Giannino sarà capolista in più circoscrizioni. Spera di riuscire così a ottenere qualcosa dalla sua popolarità. Dunque per ora non c'è una candidatura ufficiale. Ma difficilmente il movimento finirà per allearsi con una formazione politica. Non con Berlusconi, "impresentabile e il no nei suoi confronti è insuperabile". Ma neppure con un Pd non renziano: "Le primarie hanno dimostrato che è l'unico partito per cui il muro di Berlino non è ancora caduto".
L'obiettivo primo per il movimento di Giannino è quello di "radicare una pattuglia di
parlamentari" che voglia abbattere il debito pubblico tagliando la spesa, non tassando i cittadini. Ai 48mila aderenti a Fermare il declino dovrebbe aggiungersi nei prossimi giorni il sostegno di un drappello di economisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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