La Camera ha approvato il primo articolo della proposta di legge sulla riforma dei partiti, quello che dimezza i contributi del finanziamento pubblico. L'articolo è passato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti. Hanno votato Lega, Radicali, Noi Sud e Idv. Montecitorio dunque ha deciso che i finanziamenti dei partiti vengano dimezzati: dai 182 attuali si passa a 91 milioni all'anno. E' la prima risposta dei partiti alle critiche anticasta che da mesicircolano nel Paese.
Tecnicamente le novità sono due: il meccanismo dei rimborsi resta immutato. Sono stati respinti, infatti, gli emendamenti di Lega e Idv che puntavano a cancellarlo. Pd, Udc, gran parte del Pdl votano no. Per il sì Lega, Idv, Radicali e Noisud. Il Fli si astiene. Il governo si rimette alla decisione dell'aula. Accolta, invece, la proposta di modifica che introduce le cosiddette "quote rosa": saranno tagliati del 5% i finanziamenti a quei partiti che non garantiscano un'adeguata rappresentanza di donne nelle proprie liste.
I contributi annuali ai partiti, ridotti a 91 milioni, per il 70% (63,7 milioni) vengono corrisposti come rimborso spese per le consultazioni elettorali e per l'attività politica. Il restante 30%, (27,3 milioni) viene corrisposto a titolo di cofinanziamento.
"Avevo detto dimezzamento - commenta il segretario Pd Pier Luigi Bersani - e ci siamo arrivati. Si comincia a vedere qualche fatto. Siamo riusciti ad arrivare a un risultato concreto e vero".
All'opposto il parere del leghista Roberto Maroni, secondo cui "è scandaloso che tranne il Carroccio e l'Idv tutti gli altri abbiano votato contro l'emendamento della Lega che cancellava i rimborsi ai partiti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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