Passo indietro di Formigoni: "Berlusconi sta dialogando, il nuovo gruppo è sospeso"

Sospeso per un giorno il braccio di ferro tra lealisti e scissionisti. Salta la conferenza di Alfano che vola a Lampedusa. La Santanchè: "Angelino farà la fine di Fini"

Passo indietro di Formigoni: "Berlusconi sta dialogando, il nuovo gruppo è sospeso"

"La tragedia di Lampedusa è troppo grande per poterci dedicare oggi alle vicende interne al nostro gruppo parlamentare e al nostro partito". Al termine dell’incontro a Palazzo Grazioli con il vicepremier Angelino Alfano, il leader del Pdl Silvio Berlusconi ha rinviato l’assemblea dei gruppi parlamentari del Pdl che era stata convocata per l’ora di pranzo. Anche il ministro per le Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello ha invitato a lasciare perdere per oggi le "beghe interne" davanti alla tragedia di Lampedusa. Quanto accaduto, con la morte di decine di migranti a largo dell’isola siciliana, ha scritto su Twitter, "impone oggi di sospendere ogni attività politica". Eppure proprio tra gli sciossionisti Roberto Formigoni ha parlato dell'incontro tra il leader del Pdl e il vicepremier: "La linea del nuovo gruppo è sospesa. Abbiamo trovato un Berlusconi dialogante e anche per questo abbiamo sospeso l’iniziativa". Poi ha detto, sibillino: "Ieri eravamo 70 oggi abbiamo ancora altre adesioni".

In mattinata Berlusconi ha deciso di annullare la manifestazione di domani a piazza Farnese. L’iniziativa era stata organizzata in vista della nuova riunione della Giunta del Senato e si sarebbe dovuta svolgere in contemporanea. Intanto continua il braccio di ferro tra i lealisti e gli sciossionisti. Anche oggi non sono, infatti, mancate le reciproche accuse. Il senatore Carlo Giovanardi ha spiegato che il divorzio tra le due ali del Pdl è stato sancito dalla nascita della nuova Forza Italia: "Sono loro gli scissionisti". Per quanto riguarda l’ipotesi di formare due gruppi parlamentari separati fa sapere che nero su bianco tra Camera e Senato non c'è nulla". Anzi. Al Senato i "dissidenti" valuteranno nei prossimi tre giorni se far nascere un nuovo gruppo. Ma, è il ragionamento di Giovanardi, "se siamo la maggioranza si chiamerà Pdl". Come già sbandierato da Formigoni, anche secondo Giovanardi la pattuglia delle "colombe" si andrebbe infoltendo sempre di più, dopo il voto di ieri. "Ieri sera eravamo 70 in tutto e altre adesioni - ha spiegato l'ex governatore della Regione Lombardia - sono arrivate in mattinata e altre arriveranno nel pomeriggio, la nostra linea sta diventando la linea maggioritaria nel Pdl. Stiamo lavorando - spiega l’ex governatore della Lombardia - dentro il Pdl e se il cambiamento pu• strutturarsi dentro il gruppo di Pdl o di Forza Italia noi riusciamo a cambiare la linea in modo determinante". A detta di Formigoni, tuttavia, l'idea di lasciare il Pdl è, almeno per il momento, "sospesa". "Lottiamo dall’interno perché passino i nostri tre punti - ha concluso - appoggio al governo Letta, creare una struttura democratica del partito in cui, ad esempio, i coordinatori non si nominano dall’alto ma vengano scelti dal basso, il Pdl deve esser coerente con la linea del Ppe".

"Ieri in Parlamento ho dovuto masticare un boccone amaro ma non è ancora finita. E Verdini non ha sbagliato niente. Perdere una battaglia non significa perdere la guerra", ha ribattuto in una intervista alla Stampa Daniela Santanchè che parlando anche con Repubblica ha assicurato ad Alfano di fare la stessa fine dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini. "Anche Fini era il grande vincitore. Per i sondaggi e per tutti i giornali. Era applaudito dal centrosinistra. Era acclamato come il salvatore della patria. Mi sa dire dov’è ora Fini?". Per la Santanchè, chi ha vinto è comunque Berlusconi: "È un genio, è come il Crodino, fa impazzire il Pd". Certo, se nel partito adesso inizieranno a tagliare davvero le teste, questo non potrà più essere il partito a cui la Santanché intende aderire: "Non si può chiedere più democrazia e poi non darla". Quanto all’ipotesi di nuovi gruppi, non c'è margine perché reggano.

"Ne parleremo quando diventeranno, se mai lo diventeranno, realtà - ha concluso - ieri comunque non è finita l’era Berlusconi. Ne è iniziata una nuova. E io sono in prima linea. Da oggi siamo in un altro mondo. E io ho votato la fiducia. Ma, mi ascolti bene, l’ho votata a Berlusconi, non al governo Letta".

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