Patrimoniale, Avs insiste: "Non molleremo mai"

In commissione Bilancio bocciati i due emendamenti di Avs sulla patrimoniale. Ma il partito non demorde: "Tassiamo i ricchi"

Patrimoniale, Avs insiste: "Non molleremo mai"
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Ci proveranno ancora, questo è sicuro. Del resto, lo hanno giurato loro stessi: "Non molleremo mai". Intanto, però, i fan della patrimoniale vedono respinto il loro tentativo di introdurre quella misura nella finanziaria. I due emendamenti alla manovra proposti da Alleanza Verdi e Sinistra, che introducevano un'imposta patrimoniale sui grandi redditi, non hanno infatti passato l'esame della commissione Bilancio della Camera. Per i deputati Fratoianni e Zanella (Avs), che avevano firmato le proposte di modifica, si tratta di una battuta d'arresto politica quasi preannunciata, che tuttavia non ferma il desiderio della sinistra-sinistra di proseguire in quella direzione.

"Anche se la maggioranza in commissione Bilancio ha bocciato i nostri due emendamenti sulla patrimoniale, noi non molleremo mai", ha affermato il vice-capogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi. "In un Paese in cui continuano a crescere i super ricchi da un lato e la povertà assoluta e il lavoro povero dall'altro - ha proseguito il parlamentare - un'imposta ordinaria unica e progressiva sui grandi patrimoni sopra i 5,4 milioni di euro, da sola, coprirebbe un fondo per finanziare politiche per la salute, il welfare, i diritti sociali, la famiglia, l'istruzione scolastica, universitaria e post-universitaria, il diritto all'abitazione e l’assetto urbanistico". Da qui, la conclusione inevitabile: "Perciò non smetteremo di gridare 'tax the rich'".

Alle soglie del 2025, la sinistra non smette così di accarezzare l'antica convinzione che mettere le mani sui patrimoni dei più abbienti sia la soluzione a tutti i mali. La panacea in grado di rimettere in moto il welfare attraverso la ridistribuzione delle ricchezze. Tale ricetta, tuttavia, è espressione di un approccio a dir poco discutibile, che ritiene il patrimonio privato come un tesoro al quale attingere per colmare le inefficienze della macchina pubblica e quelle della politica nella gestione di uno Stato che dovrebbe facilitare l'economia e la libera iniziativa.

Per il momento, il tentativo è respinto. Ma Avs continuerà a sostenere queste istanze, probabilmente contando anche sul sostegno dei dem, che proprio nelle scorse settimane avevano aperto all'introduzione di una tassa internazionale sui super ricchi. "Non saremmo d'accordo ad alzare le tasse sul ceto medio, ma penso che faccia bene Lula a chiedere al G20 una tassa internazionale sui super ricchi. Questa discussione si può fare. Così come ho in passato supportato l’idea di una tassazione minima internazionalmente valida sulle multinazionali", aveva affermato a inizio ottobre Elly Schlein, intervistata su SkyTg24.

Negli stessi giorni, a ribadire però la propria contrarietà a ulteriori tasse era stata la stessa premier Giorgia Meloni: "Nonostante dall’opposizione alcuni vorrebbero

l’introduzione di patrimoniali e ulteriori imposte, noi resteremo fedeli al nostro impegno che è lavorare per una manovra che rilanci l’economia, migliori la vita degli italiani senza chiedere loro nuovi sacrifici".

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