Iva, Pdl in pressing: o il blocco, o il governo si schianta

Le parole del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ("l'Iva va bloccata senza se e senza ma") accendono le polveri

Iva, Pdl in pressing: o il blocco, o il governo si schianta

Roma - C'è chi scomoda Pier Capponi: «Se loro suoneranno le loro trombe, noi suoneremo le nostre campane». «Loro», nemmeno a dirlo sono quelli del Pd, moderni Carlo VIII. E chi ne approfitta per caricare un'altra «croce» sulle spalle di Angelino Alfano. Risultato, l'angolo del Pdl del Transatlantico ribolle per la politica economica. E le parole di Carlo Sangalli, milanista doc, sull'Iva (va bloccata «senza se e senza ma») accendono le polveri di una Santabarbara, quella del Pdl, contro una politica economica che non conosce, non controlla; e tutto sommato, nemmeno gli piace: almeno fino a questo momento.

Un big del partito si lamenta: «Come facciamo a condizionare il governo se non abbiamo nemmeno un ministro economico?». E prosegue. «Siamo all'oscuro di tutto. Cosa farà sull'Imu, cosa farà sull'Iva? Non lo sappiamo. Attendiamo. Ci auguriamo solo di non conoscere dai giornali il decreto legge sul “fare”». Altrimenti? «Altrimenti? Non lo so. Deciderà Berlusconi. Al momento siamo in stand by. Neutrali, insomma». E Renato Brunetta ricorda: «Ho consegnato materialmente al sottosegretario alla presidenza, Filippo Patroni Griffi, tutte le proposte del Pdl sul decreto. Vedremo se saranno recepite. Al momento non abbiamo avuto nessun ritorno».
Un altro, pur di palesare i mal di pancia nei confronti del segretario, quasi invidia l'assetto del Pd: «Loro, almeno, hanno un poliziotto buono, Letta, ed uno cattivo, Renzi. Noi, invece, abbiamo un poliziotto solo: Alfano».

Alla pancia del Pdl poco importa se il fabbisogno è oltre le previsioni, se il Pil aumenta meno del previsto, se esistono regole ed impegni europei da rispettare. E, soprattutto, se è difficile coprire un eventuale calo di gettito determinato dall'eliminazione dell'Imu e del blocco dell'aumento dell'Iva. «Non abbiamo legittimazione da parte del governo e da parte del Pd. Siamo solo “portatori d'acqua”. Ed ogni nostra richiesta riceve porte chiuse in faccia. Eppure, senza di noi Enrico Letta il governo mica lo faceva».
Il clima, insomma, sembra improntato al motto: o via l'Iva (e Imu) o morte. «Eventuali mancate risposte - confida un deputato di casa in via dell'Umiltà - scatenerebbero mal di pancia ancora più forti. Crede sia possibile che il ministro Saccomanni abbia incontrato solo una volta, e più di un mese fa, il nostro capogruppo Brunetta: tra l'altro, quello che d'economia ci capisce più di tutti noi?». Ma un ministro non è chiamato a dialogare con i capigruppo della maggioranza. «Certo. È vero. Ma quel foglietto fotografato ad Epifani con i candidati del Pd per Finmeccanica e Cassa depositi a chi crede sia stato consegnato?».

Insomma, il Pdl fa della questione economica la propria ragione sociale. E si attende di vedere rispettato il programma. Circostanza singolare è che i più agguerriti su questa linea sono proprio le «colombe»; e non i «falchi» del partito.

«In campagna elettorale - sostiene una “colomba” doc del partito - i voti li abbiamo presi per i nostri impegni sul fronte fiscale, mica per i processi di Berlusconi. E se oggi i nostri voti servono al governo, è bene che gli impegni vengano onorati».

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