Pensioni minime, aumenti fino a 670 euro: tutti i calcoli

La volontà del governo Meloni è quella di aumentare a 670 euro l'importo degli assegni previdenziali più bassi. Forza Italia assicura: "Resta una priorità"

Pensioni minime, aumenti fino a 670 euro: tutti i calcoli
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Una mossa che non va intesa come mera battaglia identitaria, ma come reale supporto economico alle fasce più deboli specialmente alla luce del complicato periodo che stiamo attraversando. Va in questa direzione la rotta tracciata dal governo, che sta studiando una serie di misure per sostenere gli italiani maggiormente in difficoltà. Tra le varie ipotesi sul tavolo rientra anche il possibile aumento delle pensioni minime, una priorità rivendicata da Forza Italia che potrebbe trovare spazio nella prossima legge di Bilancio di fine anno.

L'aumento delle pensioni minime

Stando a quanto appreso e riportato da Il Messaggero, l'intenzione dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è quella di continuare a camminare lungo la strada che porta all'aumento delle pensioni già imboccata nei mesi scorsi. Contando anche sui meccanismi di rivalutazione si potrebbe ad esempio toccare quota 650-670 euro al mese, visto che per giungere a 700 euro sarebbe richiesto uno sforzo di circa 400 milioni di euro (non tantissimi, ma neanche spiccioli in considerazione dell'attuale contesto economico). Comunque, se venisse confermata la cifra di 670 euro, si tratterebbe di un importante incremento per i pensionati più anziani (di età superiore ai 75 anni).

A riportarlo è anche Avvenire, secondo cui il presidente del Consiglio non vorrebbe rinunciare all'aumento delle pensioni minime. Dunque potrebbe essere molto vicino l'incremento a 670 euro dell'importo degli assegni previdenziali più bassi. Ovviamente per la nuova legge di Bilancio bisognerà fare i conti con la linea della prudenza, ma si ritiene che un intervento del genere sia assolutamente a portata di mano. Sullo sfondo si cercano fondi per ulteriori misure ritenute cruciali, su tutte la conferma (magari strutturale) del taglio del cuneo fiscale che sta portando più soldi in busta paga.

Il pressing di Forza Italia

Nelle ultime ore Forza Italia è tornata a chiedere con insistenza di dare seguito a uno dei cavalli di battaglia di Silvio Berlusconi: l'aumento delle pensioni a 1.000 euro resta un obiettivo di legislatura (da centrare dunque entro il 2027), mentre a stretto giro si potrebbe trovare un punto di mediazione proprio sui 670 euro. Il che seguirebbe l'incremento a 600 euro per gli over 75 previsti nei mesi scorsi, confermando così la concreta testimonianza della volontà di tenere fede agli impegni presi in campagna elettorale e di mettere nero su bianco le ricette contenute nel programma.

Dal suo canto Matilde Siracusano ha invitato ad andare "piano con le fantasie", consigliando agli alleati di evitare promesse irrealizzabili. Ma sul tema degli assegni previdenziali è stata chiarissima: "Per Forza Italia l'aumento delle pensioni minime resta una priorità". Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento ha ribadito l'importanza di impostare una manovra economica senza fughe in avanti, basandosi semplicemente sul realismo.

Per la deputata del partito azzurro il taglio del cuneo fiscale è "la misura più importante che abbiamo messo in campo" e che pertanto andrebbe resa strutturale. "Con grande serenità si cercherà di costruire una buona manovra con le risorse che abbiamo a disposizione", ha aggiunto Siracusano.

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