LodiPerde il lavoro, la moglie e per questo gli tolgono anche l'affidamento dei figli. Disperato tenta il suicidio nel Duomo di Lodi provando a impiccarsi dalla zona rialzata del Coro. A salvarlo saranno i fedeli increduli di fronte alla scena raccapricciante ma rapidi: un secondo ancora e si sarebbe gettato nel vuoto. Aveva già la corda al collo dopo aver legato l'altro capo alla balaustra.
È successo ieri mattina. Protagonista un quarantaseienne residente un borgo molto vicino al capoluogo bassianeo. È stato lui stesso a raccontare i motivi del suo gesto. Ai medici spiega che la sua, senza più un'occupazione e con l'umiliazione, in più, di avere perso anche i due figli che tanto amava, non era più una vita degna di essere vissuta: meglio la morte. Già, perché al nord quest'uomo arrivato dal sud, era approdato qualche anno fa pieno di speranze. Proprio in Lombardia aveva trovato l'amore e si era sposato potendo contare su un lavoro da operaio. La crisi ha colpito però anche la sua azienda e lui si era ritrovato a spasso.
Da lì in poi solo un'altalena da un posto all'altro per brevi, brevissimi periodi. Mentre la vita familiare si sbriciola. Arriva la separazione dalla moglie. Poi via anche i figli. E lui non regge. I vicini di casa da tempo lo vedevano incupito, triste, sempre più taciturno, ma nessuno, dicono ora, avrebbe mai potuto immaginare un simile gesto. La polizia, titolare delle indagini, ha immediatamente archiviato il caso senza attribuirgli nessun reato. In ospedale l'uomo ha spiegato tutto il suo dramma. E per lui sono scattate le cure del caso.
La stessa solidarietà che probabilmente, se non gli fosse mancata, avrebbe potuto evitargli un gesto tanto eclatante.
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