La Legge Severino "ha posto più problemi di quelli che voleva risolvere perché nelle norme c’è mancanza di indicazioni nitide". A dirlo è il sostituto procuratore generale della Cassazione Vito D’Ambrosio, nella sua requisitoria sulla legge Severino che oggi viene esaminata dalle sezioni unite della Suprema Corte: in particolare sono analizzati i nodi interpretativi della legge, soprattutto per quanto riguarda i limiti di demarcazione tra il reato di concussione e quello di induzione nati dopo lo «spacchettamento» della concussione Il verdetto è atteso in serata. Per il pg D’Ambrosio, inoltre, "non è possibile comprendere la ragione profonda del perché si è giunti a sdoppiare l’articolo del Codice penale sulla concussione per combattere la corruzione, ed è fasulla l’interpretazione di chi dice che le leggi internazionali e l’Europa ci chiedevano di eliminare la concussione". Secondo D’Ambrosio, poi, "sarà difficilissimo avere la collaborazione, nelle indagini, dei soggetti passivi del reato che adesso vengono incriminati".
"Ogni volta che un pubblico ufficiale determina una limitazione pesante della libertà del soggetto passivo, è configurabile il reato di concussione per costrizione, anche se il danno prospettato sia giusto perché previsto dalla legge". In pratica, il pg è incline a mantenere una configurabilità ampia del reato di concussione punito in maniera più pesante rispetto a quello di induzione, e che prevede tempi di prescrizione più lunghi e pene accessorie. Lo stesso D’Ambrosio ha ricordato che sono "tantissimi" i processi in corso che attendono di conoscere l’orientamento delle Sezioni unite.
Tra i casi che potrebbero avere ripercussioni c’è anche il processo Ruby, procedimento nel quale l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lo scorso 24 giugno, in primo grado, è stato condannato a sette anni di carcere per concussione per costrizione e prostituzione minorile. Se le Sezioni unite disattendessero la tesi del pg e sposassero la tesi più restrittiva della configurazione della concussione, dando più spazio al reato di induzione, in appello Berlusconi potrebbe avere una condanna più mite.
Finora la legge Severino in vigore dallo scorso 6 novembre ha prodotto "insanabili contrasti" nella Sesta Sezione penale che si occupa di reati contro la Pubblica amministrazione e che ha chiesto l’intervento delle Sezioni unite.La vicenda sulla quale è stato sollevato il ricorso alle Sezioni unite è un processo pugliese sul malaffare: la richiesta del pg D’Ambrosio è stata quella di elevare le condanne per concussione.
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