"La prima pietra entro due anni". Ponte sullo Stretto, Salvini tira dritto

Il ministro delle infrastrutture ribadisce la volontà del governo di realizzare la grande opera d'interesse europeo. "I professionisti del no avranno poco spazio. Voglio un progetto inattaccabile"

"La prima pietra entro due anni". Ponte sullo Stretto, Salvini tira dritto

La posa della prima pietra arriverà entro due anni. Matteo Salvini ha le idee chiare e per il ponte sullo Stretto di Messina sogna tempi rapidi. "Alla faccia dei tanti gufi...". Intervenendo in videoconferenza a un convegno tenutosi stamani al porto di Palermo, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha ribadito la propria volontà di tirare dritto sulla grande opera che consentirà alla Sicilia di essere più agevolmente collegata con il resto dell'Europa. "I professionisti del no avranno poco spazio. Chi dice no al ponte dice no a tutto. Conto di terminare il mio mandato con i lavori in stato di avanzamento", ha dichiarato l'esponente di governo, determinato al punto da tracciare anche un traguardo temporale per l'avvio del cantiere.

"Mi interessa un progetto inattaccabile"

"Lavoriamo per la posa della prima pietra del Ponte dello Stretto entro due anni, le regioni Calabria e Sicilia sono d'accordo", ha stimato il ministro Salvini, trasmettendo la volontà di realizzare quel progetto che da decenni non trova concretezza. Anche per motivazioni politiche. Il vicepremier ha anche risposto su una questione tecnica di non poca rilevanza: per costruire l'opera servirà una legge speciale o sarà sufficiente il codice degli appalti? "Ci stiamo ragionando, c'è un dibattito in corso. C'è chi dice modello Genova, c'è che dice che sia sufficiente l'attuale normativa. A me interessa avere un progetto inattaccabile. Deve essere un'opera che nei secoli dimostrerà l'ingegno e la bravura italiana", ha affermato Salvini.

L'ok dall'Ue, "alla faccia de gufi"

L'esponente del governo Meloni ha quindi sottolineato l'importanza della grande infrastruttura in un'ottica strategica. "Il ponte non è dello Stretto, non è della Sicilia o della Calabria, ma serve a garantire il collegamento stabile tra Sicilia e Berlino. Il commissario europeo ha detto 'andate avanti, se c'è un progetto valido noi ci siamo'... alla faccia dei tanti gufi", ha proseguito. Il riferimento era al semaforo verde arrivato nelle scorse settimane da Bruxelles, con la disponibilità delle istituzioni europee a pronta a co-finanziare la prima fase di un progetto ritenuto "solido". "Dopo cinquant'anni di parole, tanti convegni e parecchi milioni spesi abbiamo tutta l'intenzione di procedere", aveva assicurato anche in quell'occasione Salvini.

Le prime mosse del governo

E così la macchina costruttiva si è messa in moto. "Venerdì sono andato a visitare gli uffici che sono sopra la stazione Termini e che ospiteranno decine e decine di ragazze e ragazzi che lavoreranno a questo progetto. In questa manovra economica riportiamo in vita la società Stretto di Messina e nelle prime settimane del 2023 lavoreremo sul Piano economico-finanziario", ha spiegato ancora il vicepremier in collegamento con Palermo.

Venerdì 23 dicembre - ha fatto sapere Salvini - ci sarà la sesta riunione operativa con tecnici, ingegneri, strutturisti. "Lo faremo perchè alla Sicilia costa di più non avere il ponte che non averlo, anche dal punto di vista ambientale. E sarà uno straordinario acceleratore di opere pubbliche", ha concluso.

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