Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del colosso dei media e della comunicazione MFE - MediaForEurope, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della sera, affrontando a tutto campo temi come la politica e il futuro del mondo radiotelevisivo. Secondogenito di Silvio Berlusconi, fin da giovanissimo lavora a Mediaset, dove ora ricopre la carica di vicepresidente e amministratore delegato. Viene spesso associato a Forza Italia, anche se per il momento ha sempre negato una sua "discesa in campo" sulle orme paterne. Molti lo considerano l'erede politico del padre ma finora, nonostante le "sirene", ha respinto l'idea.
Una posizione confermata anche nell'ultima intervista, in cui spiega che "la politica è una cosa seria, non ci si può improvvisare". Una posizione che, come in passato, non rappresenta un no secco ma l'ammissione di una non adeguata preparazione per affrontare un mondo al quale lui è estraneo. D'altronde, raccogliere l'eredità politica del padre è una responsabilità enorme. Ovvio che, come spiega al quotidiano di via Solferino, "da cittadino e da imprenditore penso che il ruolo di Forza Italia nel portare avanti il pensiero di mio padre, liberale e moderato, sia fondamentale come parte di questo governo e per il futuro del nostro Paese". Ma, ha tenuto a ribadire, "io faccio l'editore e ora ho un progetto europeo da portare avanti". Il progetto europeo, ambizioso ma ricco di soddisfazioni, come dimostrano i risultati della raccolta pubblicitaria in Italia e in Spagna, che nel primo trimestre 2024 "fa vedere un +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno".
Un risultato non così scontato, ha sottolineato Berlusconi: "Con due guerre, i tassi di interesse alle stelle, l'inflazione, il caro energia e via dicendo anche il 2023 lo vedevamo durissimo. Eppure, stiamo per chiudere il bilancio con un utile superiore ai 217 milioni del 2022". Numeri che non contemplano l'effetto contabile dei dividendi della Germania, dove MFE è presente nel consiglio di amministrazione di ProSieben a fronte della proprietà del 30% delle quote. L'emittente al momento non naviga in buone acque ma Berlusconi guarda avanti ed è pronto a fornire il suo contributo per risolvere la situazione: "A oggi non abbiamo toccato palla. Ma il danno non è figlio di ciò che hanno fatto i manager di oggi, viene da lontano.
Però devono capire che c'è un socio quasi al 30 per cento che è del mestiere". L'intento di MFE, ha proseguito il suo Ad, è quello di "aiutare a crescere" l'emittente e questo è possibile tornando al core business.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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