Pd, Sel e Psi fanno fronte comune nei dieci punti della Carta d'Intenti, presentata e sottoscritta oggi a Roma, in vista delle primarie di coalizione, che si terranno domenica 25 novembre. E di nuovo il 2 dicembre, se si andarà al ballottaggio, ovvero se nessuno dei candidati andrà oltre il 50% più uno di voti.
Un decalogo di impegni e promesse, il documento sottoscritto oggi apre decisamente al riconoscimento giuridico delle coppie gay, per le quali si promette di dare "sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale", ovvero al "diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento".
A mancare tra i punti messi nero su bianco dal centrosinistra un richiamo all'agenda Monti. Una sola citazione per il premier, quando la Carta parla del posto "in Europa" dell'Italia, a cui il presidente del Consiglio "ha avuto l'autorevolezza di riportarci dopo una decadenza che l'Italia non meritava".
Se manca un riferimento all'attuale esecutivo, nella Carta c'è però l'impegno "a promuovere un patto di legislatura con le forze di centro di ispirazione costituzionale ed europeista".
Patto che - nelle parole del governatore della Puglia, Nichi Vendola - sancisce il distacco da Casini. "Non l'abbiamo mai trovato - dice -. Quanto scritto oggi nella 'Carta di intenti' è alternativo al pensiero conservatore di Casini". E, aggiunge Bersani, "sarà vincolante per non ripetere l'esperienza del passato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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