Gruppo di famiglia in una lista. Anzi, in più di una lista. « La famiglia è il pilastro fondamentale della società, ma oggi è abbandonata a se stessa. Sosteniamola in concreto ». Parole, pensieri e, soprattutto, opere di Pier Ferdinando Casini, tratte dal suo programma politico e che lui, prima ancora che nomi e cognomi siano definiti e definitivi sulle schede, in vista della prossima consultazione elettorale, ha voluto prendere alla lettera e tradurre in pratica.
E così via libera alle candidature eccellenti, quelle di una ristretta cerchia di parenti, amici, conoscenti e figli di amici e conoscenti. Prepariamoci dunque alla sfilata. Primo posto e podio d'onore, come già annunciato dal nostro quotidiano, per Silvia Noè, moglie di Federico, fratello minore di Pier Ferdinando, uno dei plenipotenziari dell'Udc e artefice della «salita» in politica di Mario Monti. Casini sulla cognata Silvia non avrebbe dubbi e non vorrebbe sorprese quindi intende «blindarla» come numero due alla Camera in Emilia Romagna. Democristiana di ferro, capogruppo dello scudocrociato alla Regione e titolare di un'azienda di maglieria, Silvia Noè è, da sempre, una delle migliori interpreti della filosofia «casiniana» bolognese. E da una cognata ad un genero: Fabrizio Anzolini non è solo il vicepresidente friulano dell'Udc, ma, soprattutto, è il fidanzato di Maria Carolina Casini, figlia di Pierferdy e della prima moglie Roberta Lubich.
Intervistato a In mezz'ora da Lucia Annunziata Casini ha definito Anzolini «uno dei giovani più promettenti della sua generazione. I ragazzi del mio partito lo volevano in Parlamento, ma prenderemo un posto, per cui a meno di una campagna elettorale incredibile non ce la farà». Ma all'ultima ora e fors'anche alla penultima può invece darsi che Anzolini sottragga un seggio sicuro in Friuli Venezia Giulia al deputato locale Angelo Compagnon. Ma sulla passerella ci sono ancora molti «amici» e parenti di. Per esempio Giuseppe Delfino, detto Beppe, figlio di Teresio, parlamentare con ben sette legislature alle spalle, sottosegretario sia con Massimo D'Alema, sia con Silvio Berlusconi, maggiorente del Cuneese. Trentacinque anni, assessore del comune di Busca, già commissario nazionale dei giovani dello scudocrociato e vice responsabile nazionale del tesseramento che, dalla sua, ha anche il matrimonio con la portavoce di Casini.
Dal vivaio dei giovani dello scudo crociato ecco spuntare un altro figlio doc, Gianpiero Zinzi, figlio di Domenico, ex presidente del Consiglio regionale della Campania, ex sottosegretario, nonché presidente della Provincia di Caserta. Gianpiero ha guidato i giovani centristi, e lasciando l'incarico, lo scorso dicembre, ha ricevuto l'investitura dello stesso Casini con le seguenti parole: «È un ragazzo intelligente. Se non bisogna favorire i figli dei deputati di certo non si può posticiparli se sono capaci». E, infatti, Zinzi jr, a meno di 30 anni, ha già condiviso l'incarico di commissario regionale dell'Udc con il padre-padrone del partito in Campania, Ciriaco De Mita. Ma proprio De Mita gli oppone un avversario non proprio da sottovalutare, suo nipote Giuseppe De Mita, attualmente assessore al Turismo della Regione Campania in cui, come alla Provincia di Caserta, l'Udc amministra con il Pdl, nonché vice del governatore Stefano Caldoro. E se Angelo Cera, ufficialmente perché sindaco di San Marco in Lamis nel Foggiano, non sarà candidato, Casini avrebbe già opzionato il figlio Napoleone Cera, per sostituirlo e confermare la storica tradizione democristiana locale.
E poi ? Poi c'è Michele Trematerra, figlio di Gino (due volte senatore, poi europarlamentare, sindaco di Acri e segretario dell'Udc calabrese), eletto dal 2010 alla Regione Calabria, ora occupa una poltrona da assessore nella giunta del pidiellino Giuseppe Scopelliti. Con un aiutino di Pierferdy il posto da capolista alla Camera non è poi così lontano. E ancora Aldo Forte, assessore alle Politiche sociali. Uomo Udc, nativo di Formia, è il figlio di Forte il sindaco, che si chiama Michele. Insomma nelle liste scritte da Casini c'è, un po' come il prezzemolo, «q.b.
», quanto basta per far irritare molti autorevoli esponenti di via dei due Macelli tra cui non ultimo il segretario Lorenzo Cesa che sarebbe stato protagonista di una furiosa litigata con Pierferdy. Le scelte familistiche fatte dal leader, per le candidature, avrebbero lasciato lui e molti altri, decisamente amareggiati. Come dar loro torto?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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