Un Matteo Renzi a 360 gradi. Parla di tutto il primo cittadino di Firenze intervistato durante la Repubblica delle idee. Dal rischio commissionite che potrebbe far inciampare il governo lungo la tortuosa strada delle riforme alla modernizzazione della polverosa macchina sindacale, da Ingroia ("Uno spot per il Cavaliere") al futuro del Partito Democratico.
"Io sono amico personale di Letta e lo stimo molto. Lo ritengo di qualità e competenza e sono solidale con lui. Enrico è proprio bravo. Poi, poveretto deve governare con Brunetta e Schifani, Io non sarei bravo come lui... non credo ne sarei capace", attacca il sindaco intervistato dal vicedirettore del quotidiano di Ezio Mauro. Carota ma anche bastone nei confronti del governo presieduto dal suo compagno di partito: "Vedo il rischio di commissionite: se i partiti hanno capito la lezione di febbraio che bisogno c’è di rinviare di 18 mesi il dibattito di merito?. Poi si torna alla carota e si dice "assolutamente convinto" dalle parole del premier sull’Europa, il sindaco di Firenze critica il "modello di revisione costituzionale proposto dal governo".
Non solo governo, Renzi parla anche del suo futuro all'interno della sinistra e, quindi, della sua possibile corsa per la segreteria di via del Nazareno: "Tutto dipenderà dalla data scelta e dal profilo del Pd. Io ho fatto una battaglia con le primarie per smuovere le acque questa volta non faccio una battaglia da solitario".
Una candidatura sempre più probabile, ma alla quale il rottamatore pone una condizione: "Prima Epifani fissi le regole, poi vediamo... Stavolta non mi faccio fregare, prima si fanno le regole e poi dico se mi candido".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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